Secondo quanto riporta CBS Sports, il "boss" del Qatar Sports Investements (QSI), Nasser Al-Khelaifi, avrebbe avuto un incontro con il presidente del Tottenham, Daniel Levy, per diventare socio di minoranza del club, come già fatto - ad esempio - con i portoghesi del Braga, squadra di cui adesso detiene il 21,67% delle quote.
Non si è ancora arrivato a parlare di cifre e di come spartirsi il pacchetto azionario del club, che comunque dovrebbe rimanere sotto il controllo dell'attuale proprietario, ma la strada sembra segnata.
Il Tottenham, da anni, cerca di affermarsi tra le top del calcio inglese... senza però esservi ancora riuscito, nonostante gli investimenti fatti. Conte, l'attauale tecnico, come suo solito quando è a corto di risultati chiede giocatori da decine di milioni per rinforzare la squadra e competere così con Arsenal e Manchester City per il titolo. L'occasione per Levy potrebbe essere propizia.
L'aqcquisto di quote di minoranza del Tottenham consentirebbe al QSI di fare il proprio ingresso nella Premier, affiancando il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, il Pif, attuale proprietario del Newcastle United. Il Liverpool, del Fenway Sports Group, ed il Manchester United, di proprietà della famiglia Glazer, sono due squadre ufficialmente in vendita, ma non appetibili per il QSI, poiché Nasser Al-Khelaifi è proprietario del PSG e la UEFA vieta la partecipazione alle coppe europee di due squadre con quote di maggioranza appartenenti allo stesso azionista, cosa invece consentita per le quote di minoranza, purché il detentore non abbia una "influenza determinante nel processo decisionale del club".
Se l'operazione andrà in porto, sarà interessante osservare la reazione dei tifosi del Tottenham, dato che il club rappresenta gli ebrei londinesi, concentrati proprio in quel quartiere, e dato che il Qatar, di cui Nasser Al-Khelaifi è una delle figure di spicco, è considerato uno dei paesi che a detta degli ebrei (israeliani e non) finanziano Hamas, Hezbollah e Iran, etichettati come terroristi.