"Riteniamo una decisione molto grave - dicono in una nota i  i parlamentari PD della Commissione Istruzione di Camera e Senato - la sospensione di tre mesi con stipendio decurtato del 50 per cento di Christian Raimo reo di aver criticato il ministro Valditara. Il governo nella sua ansia di creare nuovi reati vuole introdurre quello di lesa maestà? Il dissenso è il cuore della democrazia e la sospensione rischia di ledere pesantemente la libertà di opinione e costituisce un precedente inquietante. Raimo ha espresso un parere legittimo, peraltro, a una festa di partito e non nello svolgimento della sua funzione. Per quanto ci riguarda è inaccettabile che un docente venga sospeso con lo stipendio dimezzato per aver espresso un proprio parere sull'idea di scuola della destra. Solo nei regimi questo diritto viene censurato e punito. Il ministero dell'Istruzione è diventato il Minculpop? È abbastanza sconcertante la battaglia personale ingaggiata dal ministero contro un suo dipendente".

Indignato anche Nicola Fratoianni di AVS:

"Totale solidarietà al professor Christian Raimo, che subisce una sanzione ingiusta e fuori da ogni logica. Tre mesi di sospensione dall'insegnamento e stipendio dimezzato per aver pubblicamente espresso la sua opinione ed aver criticato Valditara, con una metafora e fuori dal contesto scuola.Un chiaro tentativo di intimidire una persona libera. Colpirne uno per educarne cento, si sarebbe detto. È così che la punizione a Raimo diventa esemplare ed è un messaggio agli altri docenti, a studenti e studentesse e alle famiglie: la libertà di espressione e la libertà di dissenso costano e le paghi a caro prezzo e sulla tua pelle.Ma quello che devono capire è che l'Italia non abbassa la testa di fronte all'ingiustizia e al sopruso del potere. Infatti questa mattina, non appena saputa la notizia, studentesse e studenti del liceo dove insegna Raimo hanno appeso uno striscione in sua difesa e convocato un'assemblea d'istituto straordinaria.Vogliamo quindi raccogliere il loro testimone e ripartire dalla loro iniziativa di solidarietà e mandare anche noi un messaggio a Christian e a tutte e tutti coloro che hanno paura: non siete soli. Noi siamo al vostro fianco e non faremo passi indietro".

Questo a seguito di quanto dichiarato da Christian Raimo:

"Ieri ho ricevuto una sanzione da parte dell'ufficio scolastico regionale. Tre mesi di sospensione con lo stipendio dimezzato. Oggi non posso essere a scuola".

Quello di cui è stato vittima l'insegnante e scrittore romano è la "pena" ricevuta conseguente alle critiche da lui espresse non in classe, ma in un dibattito durante la festa di Alleanza Verdi Sinistra,  dove descrisse il (post) camerata leghista e, purtroppo per l'Italia, ministro della (d)istruzione e del (de)merito, con queste parole: 

"C'è un impero e c'è la Morte Nera ... lui  [Valditara, ndr] si pone come la Morte Nera. Non è difficile da colpire, perché tutto quello che dice è arrogante, cialtrone e lurido".

Questo il comunicato stampa congiunto con cui la rappresentanza nazionale e  quella locale dei lavoratori della Conoscenza hanno commentato la vicenda:

"L'ufficio scolastico regionale del Lazio ha comminato, con inedita solerzia e rapidità,  al prof. Christian Raimo la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio per tre mesi con dimezzamento dello stipendio, per aver espresso critiche alle politiche del Ministro dell'Istruzione Valditara.  La decisione dell'Ufficio Scolastico Regionale non è giustificata, ad avviso della FLC CGIL e  della FLC CGIL Roma Lazio, da reali violazioni disciplinari, ma sottende l'obiettivo di instaurare un clima di controllo e intimidazione verso tutto il personale scolastico, utilizzando in modo strumentale il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Invece di tutelare l'integrità della professione, tale codice viene sfruttato per reprimere e soffocare il libero dibattito, riducendo gli insegnanti a esecutori di una linea ministeriale priva di spazio per l'esercizio della piena cittadinanza. Troviamo questo atto di una gravità inaudita poiché Raimo ha espresso le proprie valutazioni e idee in occasione di una manifestazione politica e non certo a scuola o durante il servizio. Per la FLC CGIL e la FLC CGIL Roma e Lazio questo atto è null'altro che una censura politica mascherata da sanzione disciplinare e prefigura una limitazione della libertà di espressione, garantita a tutti i cittadini nel nostro paese dalla Costituzione, indipendentemente dalla loro condizione lavorativa.  Riteniamo inaccettabile che si tenti di minare il diritto di critica e di dissuadere i docenti e tutto il personale  dall'esprimere liberamente il proprio pensiero. Questa azione rappresenta un grave segnale a tutta la comunità educante, indirizzando un monito inquietante: ogni voce dissenziente sarà punita.La FLC CGIL, oltre a esprimere piena solidarietà al prof. Raimo, attuerà tutte le azioni di tutela legale e sindacale per impugnare tale provvedimento e invita tutto il personale a partecipare alle iniziative che saranno messe in campo a difesa della libertà di espressione.Adesso censurateci tutti e tutte!"

La palese violazione dell'Articolo 21 della Costituzione (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. ...) è un'ulteriore conferma della deriva fascista del governo Meloni che, dopo menzogne e vittimismo, adesso inizia ad usare la repressione (ancor più di quanto fatto finora) per nascondere la propria incapacità.