Sia la Russia che l'Ucraina  hanno affrontato seriamente i temi di un possibile negoziato di pace per porre fine alla guerra in Ucraina che dura ormai da 10 mesi.

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato domenica in un'intervista ad un canale televisivo della tv di Stato di essere "pronto a negoziare alcuni risultati accettabili con tutti i partecipanti a questo processo, dato che non siamo noi a rifiutare i colloqui, sono loro".

A inizio settimana il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha parlato con l'Associated Press, rivelando la speranza di poter avviare un "vertice di pace"  da avviare già nel mese di  febbraio, con l'obiettivo di porre fine agli attacchi in corso da parte della Russia contro il suo paese.

"Ogni guerra finisce come combinato disposto di azioni intraprese sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati".

Cosa chiede la Russia per sospendere il conflitto? La risposta è complicata anche se, in realtà, le condizioni possono apparire evidenti.

Parlando con l'agenzia di stampa governativa Tass,  Lavrov ha ripetuto che la Russia ribadisce  la sua logica di guerra intesa a  combattere la proliferazione del neonazismo in Ucraina.

In forza di questo ha nuovamente posto le vaghe condizioni di "denazificazione e smilitarizzazione".

Forse la principale condizione di pace per la Russia è mantenere il controllo sulle quattro regioni  che sono Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk formalmente annesse a settembre, con i primi due oblast dove però la popolazione russofona non è certo maggioranza. 

"Le nostre proposte per la smilitarizzazione e denazificazione dei territori controllati dal regime ucraino si fondano sulla eliminazione delle  possibili minacce alla sicurezza della Russia provenienti da quei luoghi".

 Kuleba ha suggerito che il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres sia investito del ruolo di mediatore di un negoziato di Pace.  Un requisito fondamentale sarebbe che  la Russia venga invitata al tavolo solo se dovesse affrontare un processo per crimini di guerra in un tribunale internazionale. 

Questo requisito, insieme alla richiesta che un accordo sia negoziabile solo una volta avvenuto un avvicendamento nella leadership Russa che deponesse Putin per lasciare posto ad un successore più malleabile, non fa però ben sperare sulla possibilità che si arrivi almeno all'inizio di un dialogo tra le parti.

Parlando ai leader delle nazioni del "Gruppo dei Sette" all'inizio di questo mese, Zelensky ha detto che la pace inizierà con il ritiro delle truppe dall'Ucraina da parte di Putin.

In sintesi, i requisiti fondamentali posti dai due Paesi sembrano avvalorare la tesi di alcuni storici che affermano che la Guerra sia destinata a durare per molti anni a venire.

Un'analisi il cui enunciato lascia davvero affranti se si pensa che le vittime reali del conflitto siano vicine  a centomila... esseri umani.