Il candidato della Lega alle prossime elezioni europee, Roberto Vannacci, nei giorni scorsi ha diffuso un video in cui invita gli elettori a mettere "una bella decima sul mio nome sulla scheda"... al posto di una X (ics) perché, a suo dire, tale lettera non esisterebbe nella lingua italiana.

Vannacci ha ripetuto il concetto alle poche persone intervenute sabato scorso al comizietto della Lega organizzato a fianco del Duomo di Milano dove ha arringato la folla dicendo: "Siete una decima legione".

Un'altra leghista, Giuseppina Castiello sottosegretaria di Stato del governo Meloni, in un incontro ad Afragola a supporto di una candidata alle europee, davanti a una torta augurale ha detto tutta contenta:

"Noi la tagliamo con la Decima!"

Cosa volesse significare non è ben chiaro, di certo voleva dimostrare il suo appoggio a Vannacci e al suo invito.

La X Flottiglia MAS fu un'unità speciale della Regia Marina italiana. Nata nel 1939 come 1ª Flottiglia M.A.S., era una delle tre flottiglie MAS della Regia Marina che, allo scoppio della seconda guerra mondiale, si occupò di attaccare le navi nemiche in rada tramite sabotaggio e in mare aperto con l'uso di naviglio sottile silurante o esplodente.

Dopo l'8 settembre 1943, a seguito dell'armistizio, la flottiglia, sotto il comando di Junio Valerio Borghese, rimase in gran parte bloccata a La Spezia dove si riorganizzò in corpo franco che operò agli ordini della Repubblica Sociale Italiana. Gli altri componenti della flottiglia regia, rimasti al sud, assieme a numerosi prigionieri rilasciati dai campi di prigionia alleati, riorganizzarono l'unità con il nuovo nome di "Mariassalto", con base a Taranto, comandata dal capitano di fregata Ernesto Forza ed operò agli ordini degli Alleati.

La X MAS, per i fascisti (neo o post è di poco conto) è una specie di icona ricorrente che da loro viene sbandierata come simbolo identitario, perché ritenuta un'associazione di eroi.

In un articolo di Famiglia Cristiana a firma di Francesco Anfossi, si ricorda che cosa fosse in realtà la X MAS del principe Junio Valerio e, soprattutto che cosa fece realmente.

"Per chi non lo sapesse, dopo l’8 settembre, la X MAS si alleò con i tedeschi prima ancora che nascesse la Repubblica sociale nazifascista, trasformandosi via via da una formazione di audaci incursori in un’accolita di violenti che combattevano dalla parte sbagliata. Significava combattere per Hitler, ovvero per una dittatura straniera che prevedeva la trasformazione totalitaria dell’Europa in un popolo di iloti al servizio della razza ariana, e che avrebbe mandato nelle camere a gas 6 milioni di ebrei, per non parlare dei milioni di dissidenti politici, prigionieri di guerra balcanici, rom e altre vittime dello sterminio. La X Mas rimanda a un passato orrendo e violento. Era una piccola armata di 5 mila uomini specializzata nelle rappresaglie contro i partigiani, alleati dei nazifascisti quando cominciarono a deportare e uccidere i civili.La Decima si macchiò di una lunga lista di crimini di guerra (con grande soddisfazione dei tedeschi), tra cui l’esposizione nella piazza di Ivrea di un partigiano di 22 anni che aveva attentato alla vita del cappellano della milizia. Valmozzola, Borgo Ticino, Massa, Castelletto Ticino, Crocetta del Montello sono solo alcuni dei luoghi dove la Decima compì atti di efferatezza, facendo concorrenza alla banda Koch e ai suoi orrori perpetrati a Villa Triste. Nella sentenza di rinvio a giudizio del processo a Borghese si parla di «continue e feroci azioni di rastrellamento di partigiani e di elementi antifascisti in genere, talvolta in stretta collaborazione con le forze armate germaniche, azioni che di solito si concludevano con la cattura, le sevizie particolarmente efferate, la deportazione e la uccisione degli arrestati, e tutto ciò sempre allo scopo di contribuire a rendere tranquille le retrovie del nemico, in modo che questi più agevolmente potesse contrastare il passo agli eserciti liberatori [... ] ingiustificate azioni di saccheggio ed asportazione violenta ed arbitraria di averi di ogni genere, ciò che il più delle volte si risolveva in un ingiusto profitto personale di chi partecipava a queste operazioni». I prigionieri venivano torturati con stracci imbevuti di benzina accesi e strofinati sul corpo. Agli alberi delle strade pendevano i corpi di partigiani  torturati ferocemente (spesso con una X marchiata a fuoco sul petto) con una cartello al collo: “E’ passata la Decima”… Questa è la formazione del golpista junio Valerio Borghese (nel 1970 il "principe nero" organizzerà un putsch fallito e scapperò in Spagna)".

Lo ha ricordato lunedì a Piazza Pulita anche la storica Michela Ponzani, facendo presente che molte delle atrocità commesse da quei criminali, più appropriato definirli delinquenti, sono documentate presso l'archivio storico della Camera dei deputati.

Il candidato Roberto Vannacci e la sottosegretaria del governo Meloni, Giuseppina Castiello hanno celebrato gli autori di efferati crimini di guerra commessi anche contro civili inermi. È normale?