"Il fallimento del raduno di Marine Le Pen è una buona notizia. Dopo aver noleggiato autobus da tutta la Francia e aver fatto un'intensa campagna di promozione sui media, in questa piazza parigina non c'erano molte persone. I francesi non si lasciano ingannare. Nessuna immunità per chi imbroglia".

Così Clémence Guetté, vicepresidente dell'Assemblea Nazionale, ha commentato l'esito della manifestazione organizzata dal Rassemblement National a Parigi in place Vauban, di fronte alla Dôme des Invalides, dove si trova la tomba di Napoleone Bonaparte.

Nonostante il battage "planetario" dei fascio-sovranisti che si è aggiunto a quello locale, il sostegno dei francesi dato al pianto greco di Marine Le Pen è ben riassunto nel numero di presenti alla manifestazione, promossa da giorni: secondo un conteggio effettuato dalla prefettura di Parigi e ripreso da France Info, in Place Vauban a Parigi vi erano soltanto 7.000 (settemila) persone. 

Segno evidente che, almeno in Francia, chi ruba non ha alcuna giustificazione, anche se candidato alle presidenziali. A questa interpretazione, se ne aggiunge un'altra di non poco conto. Se un politico che ruba viene condannato, per i francesi, non è colpa delle preferenze politiche di chi ha emesso la sentenza, ma del politico che, evidentemente, è risultato essere un ladro. 

Questo è ciò che dimostra il fallimento della manifestazione organizzata dal partito di Marine Le Pen. Un insegnamento su cui una parte degli italiani dovrebbe iniziare a riflettere.