È iniziata salle 10:35 l'udienza in cui la presidente della corte, Bénédicte de Perthuis, ha dichiarato colpevole Marine Le Pen, fondatrice del Rassemblement National, e altri otto eurodeputati di frode per aver fatto pagare al Parlamento Ue persone che in realtà lavoravano in realtà per il partito.
Dichiarati colpevoli per ricettazione anche 12 ex assistenti parlamentari presenti in aula. Per Le Pen l’accusa ha chiesto cinque anni di carcere, di cui due con la condizionale, oltre all'ineleggibilità con effetto immediato.
Secondo il presidente del tribunale, deve essere applicata anche una sentenza di ineleggibilità per tutti gli eletti condannati , nonché per i loro complici, compresi gli assistenti parlamentari". La durata dell'ineleggibilità sarà comunque modulata. Per alcuni assistenti parlamentari la pena sarà sospesa.
Marine Le Pen ha lasciato l'aula in cui si teneva l'udienza, senza attendere di conoscere la pena inflitta. La deputata del Pas-de-Calais aveva già annunciato che sarebbe comunque ricorsa in appello in caso di sentenza sfavorevole. In ogni caso, poiché l'ineleggibilità verrebbe applicata immediatamente, anche in caso di appello, Marine Le Pen non avrà la possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027.
Marine Le Pen è stata riconosciuta colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici e condannata a quattro anni di carcere - due dei quali sospesi -, a una multa di 100.000 euro e a cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria. Non potrà candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027.
"Oggi non è solo Marine Le Pen a essere ingiustamente condannata: è la democrazia francese a essere giustiziata",
ha dichiarato Jordan Bardella il presidente di RN, dopo che la deputata del Pas-de-Calais è stata condannata a 5 anni di ineleggibilità con effetto immediato.
"I funzionari eletti non hanno alcun privilegio" davanti alla legge, ha dichiarato la presidente de Perthuis. "L'uguaglianza davanti alla legge è un pilastro della democrazia. ... Spetta al tribunale decidere se la pronuncia di esecuzione provvisoria sia necessaria e proporzionata".
La presidente ha poi fatto presente che la corte ha considerato il rischio di recidiva, accettando la tesi della procura per l'esecuzione provvisoria in relazione all'ineleggibilità. Nessun imputato ha espresso rammarico o ammesso i fatti contestati, facendo di tutto per rallentare le indagini con una serie di ricorsi, terminando il reato di appropriazione indebita solo dopo una denuncia del Parlamento europeo. Gli imputati hanno inoltre cercato di evitare il contraddittorio per discolparsi, arrivando persino a negare le prove, perfino i loro stessi scritti... Alcuni hanno addirittura fabbricato documenti falsi da presentare in tribunale, per contestare i fatti. Il rischio di recidiva è quindi dimostrato e rende dovuta l'esecuzione provvisoria dell'ineleggibilità.