I neo/post fascisti d'Europa e d'America, quelli che vengono definiti a seconda dei casi conservatori, ultra destra o estrema destra (e non solo loro a dire il vero), hanno fatto a gara per mostrare pubblicamente la loro indignazione per la condanna di Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, che le impedirà di presentarsi alle prossime presidenziali francesi che si terranno nel 2027.

Vediamo come il fatto è stato commentato nella maggioranza di governo.

Per il partito della premier, oltre ai commenti del ministro degli Affari europei, Tommaso Foti (FdI) ministro degli Affari europei ha detto: "L’interdizione è un modo come un altro per far fuori gli avversari politici".

Questo il commento di Nicola Procaccini, capo della pattuglia al Parlamento europeo di FdI (fedelissimo di Meloni): "La condanna di Le Pen è una sconfitta dello stato di diritto in una nazione cardine della Ue" per poi aggiungere che "per le stesse identiche accuse un anno fa è stato invece scagionato l'attuale primo ministro François Bayrou", perché nel suo caso "le attività politiche svolte in patria dagli assistenti degli eurodeputati del suo partito furono ritenute legittime". [In realtà è stato prosciolto in primo grado per mancanza di prove, ma l'accusa ha fatto ricorso per cui ci sarà un secondo processo, ndr.]

Salvini, la cui Lega è con Le Pen nel gruppo dei Patrioti, ha dichiarato: "Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania. Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!".

Quanto riportato è sono solo un esempio... sia per quanto riguarda l'estrema destra italiana che quella "globale".

L'aspetto incredibile della vicenda è rappresentato dal fatto che nessuno di coloro che parlano di attentato alla democrazia ha parlato dei fatti e del processo che hanno portato alla condanna di Le Pen e dei suoi collaboratori.

Marine Le Pen ha finanziato il suo partito utilizzando i fondi destinati ai collaboratori dei parlamentari europei per pagare il personale di Rassemblement National. Il danno procurato al Parlamento Ue (e all'Europa) è quantificabile in alcuni milioni di euro.

Marine Le Pen e i suoi collaboratori non hanno potuto scagionarsi perché quello dicevano le carte. La difesa di Le Pen? Il tribunale doveva chiudere gli occhi sul reato penale (sic!) di malversazione e sanzionarla solo per l'aspetto civilistico della vicenda.

E per quanto riguarda l'ineggibilità? In questo caso siamo al grottesco. La presidente della corte giudicante che ha condannato Le Pen e gli altri imputati non ha fatto altro che applicare le norme del codice penale e elettorale... votate anche dalla Le Pen!

Ma oltre all'aspetto grottesco, quanto sta accadendo è anche inquietante dal punto di vista dello Stato di diritto. Infatti, consapevolmente o meno, esiste in Italia e nel resto del mondo una classe politica che pretende di essere al di sopra della legge: ingiudicabil e impunibile. Quei politici pretendono di poter agire, anche commettendo dei reati, senza pagarne dazio, in base al consenso elettorale... in pratica si ritengono dei monarchi assoluti.

Lo Stato di diritto e l'assolutismo rappresentano due concezioni politiche antitetiche che hanno segnato profondamente la storia del pensiero giuridico e politico. Mentre lo Stato di diritto si fonda sulla legalità, la separazione dei poteri e la tutela dei diritti fondamentali, l'assolutismo implica il potere illimitato del sovrano, che governa senza vincoli giuridici effettivi. 

L'assolutismo è una forma di governo in cui il sovrano concentra in sé tutti i poteri senza essere soggetto a limiti legali o costituzionali. Le principali caratteristiche dell'assolutismo sono:

  • Centralizzazione del potere: il re è la fonte unica della legge e del potere politico.
  • Assenza di separazione dei poteri: il sovrano esercita contemporaneamente le funzioni legislative, esecutive e giudiziarie.
  • Legittimazione divina del potere: il sovrano regna per diritto divino, come sostenuto da pensatori come Jean Bodin e Jacques-Bénigne Bossuet.
  • Stato come strumento del sovrano: la macchina amministrativa e militare è finalizzata al consolidamento dell'autorità del monarca.
  • L'assolutismo ha trovato la sua massima espressione tra il XVI e il XVIII secolo, con figure emblematiche come Luigi XIV in Francia, Federico II di Prussia e Pietro il Grande in Russia.

Lo Stato di diritto si basa sull'idea che il potere debba essere esercitato nel rispetto di norme giuridiche predefinite, garantendo la certezza del diritto e la protezione dei diritti fondamentali. I principi cardine dello Stato di diritto sono:

  • Primato della legge: ogni atto del potere pubblico deve conformarsi a norme giuridiche preesistenti.
  • Separazione dei poteri: le funzioni legislativa, esecutiva e giudiziaria sono attribuite a organi distinti per prevenire abusi di potere.
  • Garanzia dei diritti e delle libertà individuali: i cittadini godono di diritti inalienabili tutelati da istituzioni indipendenti.
  • Controllo giurisdizionale: i giudici hanno il potere di verificare la conformità delle leggi alla Costituzione e ai principi fondamentali dello Stato.

Lo Stato di diritto ha trovato la sua affermazione con le rivoluzioni liberali del XVIII e XIX secolo, con documenti fondamentali come la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino (1789) e la Costituzione degli Stati Uniti (1787).

Il passaggio dall'assolutismo allo Stato di diritto avvenne attraverso una serie di trasformazioni politiche e sociali:

  • Le rivoluzioni liberali (inglese del 1688, americana del 1776, francese del 1789) misero fine alla monarchia assoluta e promossero l'idea della sovranità popolare.
  • L'elaborazione delle Costituzioni moderne, che stabilirono limiti giuridici al potere dello Stato.
  • L'affermazione dei diritti fondamentali, sanciti nelle carte costituzionali e protetti da organi indipendenti.


Lo Stato di diritto costituisce la base per una società giusta e democratica, ponendo limiti all'arbitrio del potere e assicurando il rispetto dei diritti umani. Per questo i neo/post fascisti di tutto il mondo stanno disperatamente cercando di abolirlo... e molta gente non se ne sta neppure rendendo conto!