Il  mondo guarda all’Italia con ammirazione quando si parla di moda. Il Made in Italy non è solo un marchio: è un simbolo di eccellenza, creatività e savoir-faire che ha conquistato i consumatori globali. Ma non lasciamoci ingannare dal fascino delle passerelle: il settore moda sta affrontando una tempesta congiunturale che richiede interventi decisi e visione strategica. Oggi vi racconto come l’Italia sta scommettendo sul suo gioiello più prezioso per rilanciarlo nel mercato globale.

Negli ultimi anni, le imprese della moda italiana si trovano a navigare in acque agitate. Costi in aumento, competizione feroce dai mercati asiatici e la necessità di adattarsi a un consumatore sempre più attento alla sostenibilità stanno mettendo sotto pressione le nostre aziende. Ma c’è una buona notizia: il governo non è rimasto a guardare. Con uno stanziamento di 250 milioni di euro attraverso Contratti di Sviluppo e Mini Contratti, si punta a dare ossigeno alle imprese, spingendole verso una transizione ambientale non più rimandabile. Tradotto: meno impatto ambientale, più innovazione, senza perdere quell’unicità che ci rende riconoscibili ovunque.

E non è tutto. Il Piano Moda Italia, in collaborazione con le associazioni di categoria, è un progetto che guarda lontano. Aggregare le filiere, favorire il trasferimento delle competenze tra generazioni e rafforzare la competitività globale: questi sono i pilastri su cui si regge. Immaginate piccole realtà artigianali che uniscono le forze con grandi marchi per creare sinergie, o maestri sarti che passano il testimone a giovani talenti, preservando il dna del nostro stile. È un piano che non si limita a tamponare le difficoltà, ma vuole costruire un futuro solido.

Come membro del dipartimento nazionale Imprese e Attività Produttive di Fratelli d’Italia, credo che il vero punto di forza della moda italiana sia la sua capacità di raccontare una storia: quella di un Paese che sa innovare senza tradire le proprie radici. Tuttavia, non possiamo nasconderci: servono più investimenti in formazione e digitalizzazione per aiutare le PMI a competere con i colossi internazionali. La moda non è solo economia, è identità. E se vogliamo che il Made in Italy continui a brillare, dobbiamo agire con coraggio, sostenendo chi ogni giorno cuce, disegna e sogna il futuro dell’Italia.

La moda italiana non è solo un settore: è il nostro biglietto da visita nel mondo. Con queste misure, stiamo posando le fondamenta per un rinascimento del tessile e dell’abbigliamento. Ma il successo dipenderà anche da noi: comprate italiano, scegliete la qualità. È un investimento che rende, ve lo assicuro.


Articolo a cura di Andrea Striano, membro dipartimento nazionale imprese e Made in Italy nonché Responsabile del dipartimento Provinciale di Caserta.