"Non diamo fastidio al dittatore magari ci mangia per ultimi. Questo il messaggio dal palco dei 5S, condito di retorica antioccidentale e di mistificazioni storiche. Quello che abbiamo ascoltato oggi non è pacifismo, è qualunquismo. La pace è libertà, il qualunquismo è resa morale all’indifferenza. Nella storia ha spesso determinato la guerra".
Così, schiattando di rabbia, il povero Carletto (Calenda) ha commentato la manifestazione di sabato del Movimento 5 stelle che ai Fori Imperiali ha radunato una "marea" di persone che hanno detto no al piano di riarmo della von der Leyen... un piano di riarmo che non getta le basi per una difesa comune europea, ma invita a rafforzare militarmente i singoli Stati. In pratica un piano in aperto contrasto con quello che dovrebbe essere lo spirito fondativo dell'Ue.
Calenda, umanamente, c'è da capirlo. La scorsa settimana per riempire la saletta, nonostante tutto mezza vuota, dove ha tenuto il congresso del suo partito ha dovuto invitare Meloni con i giornalisti al seguito. Lì ha auspicato la scomparsa, la dissoluzione, il disfacimento dei 5 stelle. E la gente, per tutta risposta, si è riversata in piazza, spiegandogli chi è che sta dalla parte giusta della storia. Idem si può dire di ciò che una volta era un quotidiano intelligente, la Repubblica, che ieri ha invitato le persone ha disertare la manifestazione.
È andata in maniera completamente diversa. Questo l'intervento del presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte:
Spendere 800 miliardi è una scelta folle e suicida, l'Europa deve essere una forza di pace non di guerra. Abbiamo bisogno di maggiori investimenti in sanità, istruzione e politiche per contrastare il cambiamento climatico; è questo che ci chiedono i cittadini, come hanno fatto anche oggi in piazza.
Dobbiamo costruire un'alternativa a queste destre, a partire proprio dal voto contrario al riarmo, essere uniti per mandare Meloni e i suoi (post) fascisti all'opposizione.
Investire in armi significa rendere il Paese più debole economicamente e socialmente, rubando il futuro alle nuove generazioni.
Questa è la realtà... al di là che Calenda la capisca o meno.