"Oggi arriva anche la notizia del rinvio a giudizio per falso in bilancio sulla vicenda Visibilia per la Ministra Santanché. Noi insistiamo per le dimissioni immediate della Ministra, senza volere anticipare l'esito dei processi penali. Ma un partito come Fratelli d'Italia, che ogni giorno grida allo scandalo sul periodo Covid e che fa la guerra a persone in difficoltà accusandole di fare i “furbetti” con i sussidi dello Stato, poi tiene al suo posto una Ministra che dalle evidenze sin qui emerse avrebbe fatto la “furbona” truffando lo Stato con i fondi Covid? È assolutamente indecoroso per le istituzioni di governo che la Ministra rimanga lì. Meloni, che in passato chiedevi le dimissioni di tutti i Ministri per molto meno, oggi che fai, continuerai a fischiettare indifferente? Non avverti neppure adesso un sussulto di dignità che ti spinga finalmente a tutelare l'immagine e l'onore delle istituzioni?"
La notizia del rinvio a giudizio di Daniela Santanchè, attualmente ministra del Turismo del governo Meloni, non poteva non scatenare la reazione politica delle opposizioni, come dimostra la dichiarazione precedente di Giuseppe Conte, presidente del M5s.
Non è l'unico. Queste le parole di Nicola Fratoianni, leader di AVS:
"È arrivato il rinvio a giudizio per la ministra Santanchè, per concorso in falso in bilancio sul caso Visibilia. Chi rappresenta lo Stato non può stare in una condizione del genere.È da oltre un anno, dopo l'inchiesta di Report e anche di altri media, e da quando arrivò a mentire perfino nell'Aula del Senato che ne chiediamo le dimissioni immediate dal governo Meloni. Su questo abbiamo raccolto oltre 50mila firme di cittadini. È una questione di dignità e rispetto delle Istituzioni.E se Santanchè non ha la sensibilità e la responsabilità di assumere questo gesto a tutela dell'onorabilità dello Stato, tocca alla Presidente del Consiglio Meloni assumersi la responsabilità.Le istituzioni non sono il salotto di casa propria e vanno rispettate".
Anche i Verdi, non hanno mancato di far conoscere la loro richiesta di dimissioni:
"Daniela Santanchè deve dimettersi subito: la decisione della Procura di Milano di rinviare a giudizio la ministra del turismo sono la conferma che la sua permanenza nel governo è ormai inaccettabile: uno scandalo.Può Santanchè ricoprire cariche pubbliche nonostante le numerose inchieste che la coinvolgono? Per onore e dignità delle istituzioni dovrebbe essere la premier Meloni a chiederne le dimissioni: il permanere della Santanchè alla guida del ministero del turismo sarebbe un fatto gravissimo che non può essere nascosto dietro un falso garantismo bensì con la difesa della dignità delle nostre istituzioni".
Anche la segretaria dem, Elly Schlein, si è aggiunta al coro:
"Quando le accuse sono così gravi, chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni. Non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all'opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo? Una presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile".
A cosa si riferisce Schlein? A questo...
“Le dimissioni di Josefa Idem sarebbero auspicabili. La politica deve dare l'esempio”, twittava Giorgia Meloni.“Idem? Se fosse successo a una di noi del centrodestra, saremmo già state cacciate”, aggiungeva Daniela Santanché.
Visto che Meloni e Santanchè, in passato, si sono espresse in toni così perentori per una vicenda da nulla se paragonata al crac Visibilia - oltretutto riguardava non tanto la Idem direttamente ma suo marito -, adesso a Meloni e Santanché è chiesta la stessa coerenza.
Sul caso Santanchè Giorgia Meloni era stata interpellata dai giornalisti nella conferenza stampa di inizio anno. La premier, a chi le ha chiesto se in caso di processo la senatrice di Fratelli d'Italia sarebbe stata allontanata o meno dal governo, ha risposto: "Vedremo".
La strada per Meloni sembra obbligata, ma il guaio è che la sostituzione della Santanché potrebbe creare le premesse per un rimpasto, con Salvini che, dopo aver combinato disastri ai Trasporti, adesso pretende di tornare a farne di nuovi all'Interno... nonostante l'ottimo lavoro (nel senso di disastri realizzati) fatto dall'attuale ministro Piantedosi.
Viste le fibrillazioni all'interno della maggioranza, a partire dal terzo mandato per i presidenti di Regione e in attesa che le famiglie scoprano a breve gli aumenti in bolletta di gas e luce, parlare di rimpasti adesso per Meloni sarebbe fatale.
E Santanchè? Per ora tace.