Noi italiani arriviamo sempre con qualche decennio di ritardo sulle novità, sia positive che negative, che invece sono già vive e vegete oltre oceano. Una tra queste il modo di fare politica che ormai non si fa più nelle sezioni di partito e nelle piazze, che non si fonda su ideali e ideologie, ma che impazza sui social e sui media, laddove il saper recitare la parte nel modo giusto fa prendere voti.
Insomma, oggi come oggi la politica è apparire e avere sempre la battuta pronta. Le idee, i programmi, le soluzioni ai problemi concreti e reali della gente passano in secondo piano. La finzione, la bugia, promettere mari e monti in campagna elettorale, per poi non mantenere una virgola di quelle promesse quando si ottengono i posti di comando, è il mantra di tutti leader.
Per fortuna, almeno in Italia, ad abboccare all’amo sono meno della metà degli aventi diritto al voto, dal momento che alle ultime consultazioni elettorali il 51% dei nostri concittadini-elettori ha disertato le urne!
Ma in America lo show della politica va comunque avanti e così, per Kamala Harris e Donald Trump, che finora non si sono mai incontrati, potrebbe bastare una scivolata o una battuta azzeccata a decretare non solo l’esito del dibattito tv, in programma per martedì sera quando i due sfidanti per le Presidenziali saliranno sul ring della Abc News, ma ad indicare chi dei due si prenderà le chiavi della Casa Bianca, tra meno di due mesi. I due rivali sono di fatto testa e testa nei sondaggi e il duello tv, potenzialmente l’unico di questa campagna, potrebbe diventare decisivo per un allungo.
Appuntamento, quindi questa sera alle 21:00 ora locale: in Italia, saranno le 03:00 del mattino di mercoledì 11 settembre e il dibattito sarà trasmesso in diretta tv da Rai, Canale 5, La7, Nove, Sky Tg24 con traduzione in italiano e commenti di esperti.
Intanto scatta la pre-tattica della vigilia.
In un’intervista radiofonica Kamala ha detto di aspettarsi dal tycoon “menzogne e attacchi personali”, secondo il “vecchio copione” usato con l’ex presidente Barack Obama e l’ex segretaria di Stato Hillary Clinton. “Non ha alcun limite nella bassezza e dobbiamo essere preparati”, ha avvisato, anticipando che intende dipingerlo come un “uomo che si batte per i propri interessi, non per gli americani” e puntare sull’unità del Paese.
Lui invece l’ha stuzzicata sui social accusandola di tutto, dall’invasione dei migranti al catastrofico ritiro dall’Afghanistan. E ha minacciato “lunghi anni di prigione” a chi imbroglierà nelle elezioni.
Sul palco, in piedi e senza appunti o foglietti, con microfono spento quando non è il proprio turno, il confronto sarà tra una 59enne donna di colore figlia di immigrati e un ricco uomo bianco di 78 anni, ma lo scontro sarà soprattutto sui temi: aborto e diritti civili, confine e immigrazione, ricette economiche e fiscali, le guerre a Gaza e in Ucraina, forse anche i veterani e il caotico ritiro da Kabul, su cui si sono riaccesi i riflettori con accuse reciproche.
Per Harris sarà l’occasione giusta per farsi conoscere meglio dal grande pubblico e definire la sua nuova immagine smarcandosi da Biden, ma senza voltargli le spalle. Per Trump, che padroneggia la tv e ha più esperienza, la sfida sarà controllare il suo istinto all’insulto e all’aggressione. Insomma, saranno due stili personali e due visioni dell’America completamente diversi.