L’opera realizzata da Josep Minguell, catalano, figlio e nipote di pittori, decora la chiesa di Santa Maria dell’Alba a Tàrrega, sua città natale, distante un’ora da Barcellona, e si estende per oltre mille metri quadrati. L’artista è uno studioso del Rinascimento e del Barocco, è anche autore di un affresco a Carrara e ha pubblicato diversi liberi, uno dei quali reca il prologo di Gianlugi Colalucci, restauratore della Cappella Sistina
Con un piede in Italia e l’altro nella natale Catalogna, Josep Minguell è uno dei pochi pittori di affreschi nell’Europa contemporanea e uno dei maggiori esponenti internazionali di una tecnica decorativa ancestrale, presente in grandi opere architettoniche. Ha realizzato affreschi negli Stati Uniti, in Giappone e nella città italiana di Carrara una casa di riposo è impreziosita da una delle sue opere. In Catalogna, i suoi affreschi sono in chiese, università e altri palazzi.
La sua principale fonte di ispirazione è costituita dal lavoro dei pittori di affreschi italiani del Rinascimento e del Barocco, la cui tecnica ha studiato per decenni, e ha impartito lezioni magistrali su affreschi nell’Accademia di Belle Arti di Firenze. In diversi libri, come “Pintura mural. La estrategia de los pintores” – Affreschi.
Le strategie dei pittori – (Edicions Universitat di Lleida, 2014), Minguell mostra come gli artisti italiani lo abbiano influenzato, giorno dopo giorno. La sua ultima grande opera, appena ultimata, è un affresco di 1.014 metri quadrati che decora la chiesa barocca di Santa Maria dell’Alba, nel suo paese natale, Tàrrega, a poco più di un’ora da Barcellona. La stampa spagnola si riferisce a questo straordinario monumento come a una sorta di Cappella Sistina contemporanea, perché contemplando il lavoro di Josep Minguell vengono alla mente gli affreschi di Michelangelo nel cuore del Vaticano.
L’insieme murale, in questa singolare ‘Cappella Sistina del secolo XXI, fu avviato dall’artista nel 2006: è stato realizzato in cinque fasi concluse quest’anno, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della fondazione della chiesa, avvenuta 350 anni fa.
Negli affreschi che oggi la impreziosiscono, Minguell ha interpretato passaggi della Bibbia e ha saputo eseguire la sua pittura in completa armonia con l’architettura. La risurrezione di Cristo, la Natività, la creazione del mondo, la storia di Caino e Abele e quella dell’Arca di Noè sono alcuni degli episodi delle sacre scritture rievocati sui muri della chiesa.
L’ultima porzione dipinta è stata dedicata dall’artista alla prima luce del giorno, l’alba, come allegoria della Madonna che dà il nome alla chiesa, Santa Maria dell’Alba. Il monumento si trova in un tratto del Cammino di Santiago e del Cammino di Santo Ignacio, nel territorio catalano. Al paese di Tàrrega si può arrivare da Barcellona in treno e in autobus. In auto, dal capoluogo catalano, il percorso è di circa un’ora e un quarto.
Nelle parole di Gianluigi Colalucci, amico di Josep Minguell e principale restauratore della Cappella Sistina di Roma, scomparso un anno fa: «Non è casualità che Josep Minguell e suo padre, Jaume, siano figli della Catalogna, una terra ricca di fermenti artistici, di grandi pittori, architetti e scrittori, dove già nell’epoca romanica si va praticando una pittura all’affresco di così alta qualità che genera opere di un valore assoluto, le quali conosco bene per essermene occupato e per averle studiate a fondo come restauratore».