"Nel 1967 l'Interpol statunitense segnala un certo Michele Sindona come implicato nel riciclaggio di denaro sporco proveniente dal traffico di stupefacenti, a causa dei suoi legami con personaggi degli ambienti di Cosa Nostra americana, tra cui Daniel Porco - membro del consiglio di amministrazione della Uranya, una delle tante aziende poi al centro di speculazioni della Banca Privata Finanziaria a cavallo fra gli anni sessanta ed i settanta - Ernest Gengarella e Ralph Vio, che erano suoi soci in società finanziarie.
Sindona in passato era entrato a far parte del giro di conoscenti del cardinale Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano e futuro papa Paolo VI.
Nel 1968, il Governo Italiano vara una legge per sottoporre a prelievo fiscale i redditi derivanti da investimenti finanziari, il che avrebbe comportato per il Vaticano l'inizio del pagamento annuale di pesanti balzelli fiscali sui proventi derivanti dal suo "più che cospicuo" patrimonio.
Malgrado l'attività non certo cristallina ormai nota di Michele Sindona, Paolo VI si affida a lui per trasferire all'estero i capitali vaticani, onde sottrarli alla scure fiscale italiana. Pertanto, nel 1969 lo Ior, la banca vaticana, entra come socio di minoranza nella Banca Privata Finanziaria di Michele Sindona.
Enormi somme vengono spostate dallo Ior alla banca di Sindona e da lì verso banche svizzere, da dove prendono il largo verso altri mercati internazionali... il tutto rigorosamente esentasse.
Il "Date a Cesare", a quanto pare, non interessò il prossimo "santo", che viene celebrato da televisione e stampa senza che si rammentino anche i fatti sopra descritti... entrambe evidentemente preda della paura dell'Inferno!
In seguito, il successore di Montini (e di Luciani), divenuto addirittura "santo subito", per non perdere l'abitudine papale alle frequentazioni non certo cristalline consentì che lo Ior proseguisse nell'attività di riciclaggio utilizzando questa volta il Banco Ambrosiano di Calvi con il tramite di Mons.Marcinkus.
Ma questa è addirittura un'altra storia!