Questi gli aggiornamenti forniti dal capo della Protezione Civile, Borrelli, sull'andamento del contagio da Coronavirus al 6 marzo: il numero delle persone finora risultate positive alla Covid-19 è arrivato a 4636. 

Sono in aumento le persone guarite, 523 (11,28%). In quarantena nella propria abitazione vi sono 1060 persone. I pazienti ricoverati con sintomi sono 2394, mentre sono arrivati a 462 quelli in terapia intensiva. 197 il numero delle persone decedute.


I contagi nelle varie regioni in dettaglio:

  • Lombardia: 2612
  • Emilia-Romagna: 870
  • Veneto: 488
  • Marche: 159
  • Piemonte :143
  • Toscana: 79
  • Campania: 57
  • Lazio: 54
  • Liguria: 32
  • Friuli Venezia Giulia: 31
  • Sicilia: 24
  • Puglia: 17
  • Umbria: 16
  • Molise: 12
  • Provincia autonoma di Trento: 10
  • Abruzzo: 9
  • Valle d'Aosta: 7
  • Sardegna: 5
  • Calabria: 4
  • Provincia autonoma di Bolzano: 4
  • Basilicata: 3

In base ad un primo studio dell'Istituto superiore di sanità sulla Covid-19 (su 105 pazienti italiani deceduti al 4 marzo), l'età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-2019 è 81 anni, in maggioranza uomini. In più di due terzi dei casi quelle persone avevano tre o più patologie preesistenti. 

In base a tale studio, ci sono 20 anni di differenza tra l'età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus.

La maggior parte dei decessi 42.2% si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32,4% erano tra 70 e 79, 8,4% tra 60 e 69, 2,8% tra 50 e 59 e 14,1% sopra i 90 anni.

Le donne decedute dopo aver contratto infezione da COVID-2019 hanno un'età più alta rispetto agli uomini (età mediana donne 83,4 – età mediana uomini 79,9). 

Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,4 (mediana 3, Deviazione Standard 2,1). Complessivamente, il 15,5% del campione presentavano 0 o 1 patologie, il 18,3% presentavano 2 patologie e 67,2% presentavano 3 o più patologie. La comorbidità più rappresentata è l'ipertensione (presente nel 74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).

Il tempo mediano dall'insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale è stato di 5 giorni e la mediana del tempo intercorso tra il ricovero e il decesso è stato di 4 giorni. 

«Anche se preliminari, questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti – ha commentato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile».


Durante la conferenza odierna, all'ultima domanda posta da un giornalista del Tg2 in relazione alla possibilità di una nuova zona rossa nel bergamasco o addirittura in tutta la Lombardia, Brusaferro non ha escluso a priori tale ipotesi, definendo quella lombarda una "realtà particolare". 

«Poiché il numero dei casi di contagio in Lombardia è in crescita – ha detto  Silvio Brusaferro - il comitato tecnico scientifico sta lavorando attentamente per capire ed eventualmente suggerire dei comportamenti o delle misure da adottare... è in fase di discussione e di analisi».