Rispondendo a una domanda del giornalista Pavel Zarubin, durante una cerimonia in cui si è congratulato con dei neo cadetti, Vladimir Putin ha dichiarato che "le truppe ucraine capiscono di non avere alcuna possibilità contro gli eroici e coraggiosi combattenti delle forze armate russe. ... Lo capiscono ed è per questo che adesso si sono fermati. Le forze ucraine hanno iniziato [la controffensiva] il 4 giugno, utilizzando le proprie riserve strategiche. Curiosamente, attualmente osserviamo una certa calma", ha detto Vladimir Vladimirovich, aggiungendo che "ciò è dovuto al fatto che il nemico ha subito gravi perdite, si di uomini che di mezzi".

Secondo i russi, sarebbero circa 7.500 i soldati ucraini morti dall'inizio della controffensiva sulla linea del fronte nel sud-est del Paese nell'arco di una decina di giorni, mentre i mezzi blindati che sarebbero andati distrutti sarebbero quantificabili nell'ordine delle diverse centinaia.

Sempre Putin, quest'oggi ciarliero più di altri giorni, ha fatto sapere anche che la Russia "in un prossimo futuro" potrebbe  dispiegare i Sarmat, missili balistici intercontinentali in grado di portare dieci o più testate nucleari, aggiungendo che a tutela della propria sicurezza e della stabilità globale "deve puntare sulla predisposizione della triade nucleare, con forze di terra, aeree e di mare".

Per la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, le politiche aggressive degli Stati Uniti e della NATO portano il  loro coinvolgimento nel confronto militare ad un livello sempre più elevato che rischia di sfociare in uno scontro diretto tra potenze nucleari.

"La politica aggressiva del voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia nel conflitto ucraino, supportata da Stati Uniti e NATO, non può non essere definita sconsiderata e rischia di portare a uno scontro armato diretto tra potenze nucleari. Penso che non sia necessario spiegare ancora una volta l'essenza dei rischi strategici che sorgono in questo contesto e la natura potenzialmente catastrofica di ulteriori sviluppi degli eventi in quello che sarebbe lo scenario peggiore"."Il problema è che l'Occidente è semplicemente ossessionato dall'isteria anti-russa e da una totale guerra ibrida contro il nostro Paese. Non mostra alcuna volontà di percepire adeguatamente la nostra posizione. L'intera responsabilità dell'ulteriore degrado della situazione ricade sulle capitali occidentali. Da parte nostra non possiamo che ribadire con fermezza che la Russia è determinata a difendere i suoi interessi di sicurezza e non raccomanderemmo all'Occidente di dubitarne", ha concluso Zakharova.

Questa settimana Mosca ha chiesto una riunione al Consiglio di sicurezza, che dovrebbe essere convocata per il 29 giugno, per discutere dei rischi rappresentati dalle nuove forniture di armi all'Ucraina da parte dei Paesi della Nato.

L'Unione Europea ha comunicato di recente di essere pronta ad aiuti finanziari a Kiev per un valore di 50 miliardi di euro.

Gli Stati Uniti hanno annunciato ulteriori aiuti militari per altri 6 miliardi di dollari, di cui a breve uno del valore di 1,3 miliardi. La Lettonia ha dichiarato di aver quasi completato il trasferimento di tutti i suoi elicotteri in Ucraina.

Infine, secondo quanto riferisce Le Monde, la Francia avrebbe modificato la sua posizione in relazione all'adesione dell'Ucraina alla NATO, in vista del prossimo vertice dell'alleanza atlantica previsto a luglio a Vilnius, concordando con quella di alcuni paesi membri che sostengono la necessità di dover abbreviare e semplificare le procedure di ingresso per Kiev.