In Italia, la disinformazione sionista pretende di far credere che qualsiasi voce critica nei confronti del genocidario Stato ebraico sia animata dall'antisemitismo. Una disinformazione supportata da media e politica, come dimostra una dichiarazione di qualche tempo fa del presidente del Senato La Russa che, nel suo italiano molto particolare, ha avuto il coraggio di dire di non aver ancora conosciuto un antisionista che non sia un antisemita.
Per questo, agli inconsapevoli ignoranti come Ignazio La Russa è doveroso far sapere che la realtà è un'altra.
Nel mondo esistono anche "ebrei normali", nel senso di "persone normali" che pretendono come doveroso il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte degli Stati che formalmente lo abbiano riconosciuto e che denunciano i crimini chiunque sia a commetterli... anche se ad esserne responsabili siano loro correligionari.
È la normalità che dovrebbe essere alla base di ogni democrazia. Ma non è così ed è per questo che finisce per diventare notizia ciò che non dovrebbe esserlo.
Martedì a Ottawa, in Canada, oltre 100 attivisti ebrei hanno iniziato un sit-in all'interno di un edificio parlamentare per chiedere al governo di smettere di armare Israele. Rachel Small, membro della Jews Say No to Genocide Coalition e tra i partecipanti al sit-in, ha dichiarato che le affermazioni del governo canadese secondo cui sta bloccando le spedizioni di armi a Israele stanno nascondendo il fatto che tali armi vengano ancora inviate allo Stato ebraico con il tramite degli Stati Uniti:
"Siamo qui per assicurarci che loro... interrompano effettivamente il flusso", ha dichiarato Rachel Small. "Il Canada deve smettere di armare Israele e attuare un embargo immediato sulle armi".
The blowing of the shofar. A holy act meant to sound an alarm and wake up the masses pic.twitter.com/sZPTFKVJsG
— Jews Say No To Genocide (@JewsSayNo) December 3, 2024