"Trident Juncture 2018": questa la denominazione della più imponente esercitazione della NATO degli ultimi vent'anni che inizierà ufficialmente il 25 ottobre e si concluderà a fine novembre. Al comando della "Trident Juncture" ci sarà il Comandante NATO del Joint Force Command di Napoli.

L'esercitazione vedrà entrare in azione oltre 40 mila militari di tutti i Paesi NATO e di alcuni paesi partner (30), prevedendo l'utilizzo di 150 aerei, 70 navi, ed oltre 10.000 veicoli. Obiettivo dell'esercitazione è quello di fornire e permettere alle varie unità militari di addestrarsi per mantenere, nonché incrementare, l'interoperabilità tra i 28 paesi membri dell'Alleanza Atlantica ed è un'occasione unica "per rafforzare la coesione e la solidarietà, nonché per dimostrare l'alto livello di preparazione, la prontezza di reazione ad eventuali minacce di tipo convenzionale"come riporta il sito ufficiale della Trident Juncture 2018.

L'importantissima esercitazione, che si terrà in Norvegia, vede come protagoniste anche le Forze Armate Italiane, dato che esse hanno la responsabilità per tutto il 2018, attraverso il Comando del Corpo d'Armata  di Reazione Rapida di Solbiate Olona,  della NATO Response Force, complesso di forze in prontezza operativa e formato da differenti componenti (marittima, terrestre,  aerea e di Forze Speciali).

I protagonisti principali saranno 1.200 militari su base 132° Brigata "Ariete" assieme ai Paracadutisti del 187° Reggimento Paracadutisti della "Folgore" che compongono la Very Readness Joint Task Force (VJTF): unità a elevatissima ed eccellente prontezza operativa della NATO, "la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i Paesi Membri " come riporta il sito Report Difesa.it.

La Brigata Ariete continua infatti il suo addestramento presso la caserma "Mittica" di Pordenone, sede del Comando  della 132a  Brigata Corazzata "Ariete" in vista della Trident Juncture 2018.

I militari della "Ariete" durante il loro addestramento in vista dell'imponente esercitazione, hanno così potuto perfezionare la loro preparazione approfondendo la conoscenza dello scenario operativo in cui si troveranno ad operare, ed hanno potuto rivedere le procedure standardizzate nella conduzione di operazioni militari ad alta intensità.  


Con il contributo di la sottile linea rossa