CAPUA (CE)- Anche per il 2024 la visita dedicata al Real Sito di Carditello, sostando a Capua sul sentiero dei Gelsi, è rientrata nella manifestazione “Aperti per Voi in Campania: i Siti Borbonici”, in considerazione – ci ricorda la Console, Annamaria Troili - dell’impegno di molti anni del Touring Club Italiano per la valorizzazione del Sito poi formalizzato nella sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa. La giornata a cura del Club di Territorio “Terra di Lavoro” – di cui è console Annamaria Troili con la collaborazione di Amelia Valletta, coordinatrice ApV / Capua. Ben 38 partecipanti tra i quali il consigliere console regionale Giovanni Pandolfo e il console Paola Russo - nell’ambito della 5a edizione “Aperti per Voi in Campania: i Siti Borbonici.
“Prima tappa, così in una nota la Console, Annamaria Troili, l'Oasi di Francesca sul Sentiero dei Gelsi, al di là della stazione ferroviaria di Capua, in un percorso di campagna che conduce alla Reggia in una manciata di chilometri tra i campi ove sono cardi (dal cui nome risale Carditello) e gelsi ricchi di bachi da seta. Il Comitato di rione ‘il Gelso Crea’, che, con le vesti della Regina Carolina (Ida Di Rauso), ha simpaticamente accolto i partecipanti, ha poi offerto gustosi dolci e marmellate di gelso che hanno deliziato i partecipanti. C’è stata poi la cerimonia di piantumazione del Gelso. Il viaggio è quindi ripreso in auto verso la Reggia, ove c’è stato l’incontro con l’associazione ciclistica Epica Vanvitelliana, seguito da un brindisi offerto da Vigne Chigi e Magliulo. Il dr. Michele Amordeluso, responsabile dell’accoglienza nella Fondazione Real Sito di Carditello, ha guidato poi i partecipanti nella visita al sito borbonico. Qui è intervenuta una troupe della TGR Campania con un servizio sulla manifestazione del Touring e l’intervista al console Annamaria Troili. Nuovo trasferimento in auto a Casal di Principe per il pranzo, con piatti della tradizione, presso la sede della Nuova Cucina Organizzata, laboratorio di inclusione sociale, nella villa confiscata al clan dei Casalesi. Al termine del pranzo, l’ultimo trasferimento presso la “Casa di Don Diana”, centro polivalente per la promozione sociale e sede dei Musei della Resistenza, dove Pasquale Corvino ha illustrato le vicende del territorio e il riscatto che ne è scaturito dopo l’assassinio di Don Peppino Diana, sull’altare della sua chiesa, il 19 marzo del 1994”.