Da sempre, Tomaso Montanari, si è espresso contro il ponte sullo Stretto, opera inutile quanto faraonica, tanto che si può definire faraonicamente inutile... anche se non per tutti. 

È questo che, per l'appunto, ricordava Montanari in un suo tweet alcuni giorni fa:

"È un segnale infallibile, da anni: il #pontesullostretto è lo stigma di mafiosi, corrotti, mestatori, politici finiti, venditori di fumo, berlusconiani nativi e di ritorno, telepredicatori del progresso de noantri, servi dei padroni, sviluppisti d’antan, sauditi e pennivendoli".

I politici con la coda di paglia - non si vede altra spiegazione - si sono visti "fotografati" con le mani infilate fino ai gomiti nel barattolo della marmellata ed hanno reagito... su mandato!

Ecco così che le truppe di Matteo Renzi hanno ritenuto di dover rispondere al professore e intellettuale fiorentino, da poco eletto Rettore dell'Università per Stranieri di Siena per il sessennio 2021-2027. 

E pertanto, dopo essere state allertati dal capo, i renziani sono partiti al contrattacco con le dichiarazioni sdegnate di Raffaella Paita, Davide Faraone e Teresa Bellanova, con quest'ultima più prolissa dei suoi ermetici colleghi di partito:

Io trovo incredibile e grave, molto grave, che il neo rettore dell’Università degli Stranieri di Siena si esprima con queste modalità su un’opera infrastrutturale centrale per il rilancio della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno, in grado di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza da e per l’isola e di portare sviluppo, occupazione, turismo in tutto il Sud Italia, rendendolo più vicino e più centrale. Si può non essere d’accordo, ovviamente. Si può contestare l’opera in modo molto netto e radicale, ovviamente. Si può paventare i rischi di spreco e di infiltrazione della criminalità nella realizzazione dell’opera e ciò sarebbe pure condivisibile. Ma mai si può ricorrere ad un linguaggio d’odio così radicale, accostando chiunque sia d’accordo con l’opera all’elenco infame proposto dal Rettore. E mi chiedo quale “magnificenza” vi sia in questo linguaggio, lui che proprio il rispetto dell’altro da sé dovrebbe insegnare, vista la storia dell’Università di cui recentemente è stato eletto alla guida. Forse sarebbe bene considerasse l’ipotesi di rinunciare al suo incarico, se - come mi pare evidente - non sa frenare la propria lingua o la propria mano. Di odiatori seriali sul web ce ne sono già troppi, perché a questo elenco si possa aggiungere anche un Magnifico Rettore.

Naturalmente la Bellanova, non essendo un intellettuale e dovendo le sue fortune politiche alle sue origini agricole, non ha capito un... piffero di quanto scritto da Montanari che, umanamente,  ha invitato a leggere con attenzione le sue parole:

"Non ho affatto detto che tutti coloro che sono per il Ponte appartengono a queste categorie. Ma che invece tutti quelli che appartengono a queste categorie sono immancabilmente per il #PontesulloStretto".

Il mandante, Matteo Renzi, si è ben guardato dall'entrare nella polemica, limitandosi a far lavorare i suoi sottoposti che sgomitano per assecondare gli interessi del capo perché alla prossima legislatura possa garantire loro un seggio sicuro, qualunque sia, ovunque sia, a qualunque partito appartenga.

Una polemichetta estiva di second'ordine... è vero, ma indicativa di quali siano gli interessi di certi politici, del perché siedano in Parlamento, di come intendano la politica e del perché ferocemente difendano posizioni indifendibili ed assurde dal punto di vista economico, logico e pratico... come il ponte sullo Stretto. 

Sono i politici che dicono di andare contro corrente, ma che in realtà vanno solo contro gli interessi degli italiani che pretendono pure di voler rappresentare.