Procede il progetto di fornire Roma di un termovalorizzatore per risolvere il problema dei rifiuti.

Attualmente è arrivata una proposta da parte del raggruppamento temporaneo di imprese nazionali e internazionali (quali Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori e Suez) guidato da Acea Ambiente che ha presentato il 1 marzo la propria manifestazione di interesse all’avviso pubblico indetto dal Comune di Roma per il termovalorizzatore di Roma.

L’impianto, con una capacità di trattamento pari a 600.000 tonnellate l’anno, sorgerà nell’area di Santa Palomba, al confine con Ardea e Pomezia e Albano Laziale, la pubblicazione del bando di gara è prevista entro il primo agosto, la scadenza per la presentazione delle offerte entro il 31 ottobre, l’apertura dei cantieri entro luglio del 2024 e l’entrata in funzione per il secondo semestre 2026.

Attualmente i rifiuti romani vengono trasportati nelle province di Latina, Frosinone, dell’Abruzzo e della Lombardia, o verso i termovalorizzatori dell’Emilia-Romagna e anche in Austria, Olanda, Germania e Svezia.

Nelle more della messa in opera del termovalorizzatore di Roma, sarà quello di Acea Ambiente a San Vittore del Lazio, nel frusinate, a farsi carico di ciò che non viene trasferito.

Nel nostro Paese ci sono 37 termovalorizzatori in prevalenza al Nord (26 impianti, 13 in Lombardia e 7 in Emilia-Romagna); meno al Centro e al Sud dove sono operativi rispettivamente 5 e 6 impianti. Un dato, quello italiano, che a livello europeo impallidisce dinanzi i 126 impianti della Francia e i 96 della Germania.