Questo è quanto ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu, martedì sera:

"Ho appena terminato una riunione approfondita di quattro ore del Gabinetto di Sicurezza. Abbiamo tutti espresso indignazione per lo stato scioccante dei nostri tre ostaggi rilasciati sabato scorso.Abbiamo tutti accolto con favore la richiesta del Presidente Trump di liberare i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, e abbiamo tutti accolto con favore la visione rivoluzionaria del Presidente per il futuro di Gaza.Alla luce dell'annuncio di Hamas in merito alla sua decisione di violare l'accordo e non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato all'IDF di radunare le forze all'interno - e attorno - alla Striscia di Gaza. Questa azione è in corso in queste ore e sarà completata molto presto.La decisione unanime che ho adottato nel Consiglio dei Ministri è la seguente:Se Hamas non restituirà i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco avrà fine e le IDF riprenderanno intensi combattimenti fino alla sconfitta definitiva di Hamas".

Non è chiara l'affermazione di Netanyahu in relazione al numero di israeliani detenuti a Gaza da rilasciare sabato prossimo, poiché ha citato Trump che ieri aveva detto che Hamas avrebbe dovuto rilasciare tutti i prigionieri israeliani, scombinando completamente i termini del cessate il fuoco.

Hamas, ieri, aveva annunciato di aver sospeso il prossimo rilascio di prigionieri israeliani previsto per sabato denunciando le gravi violazioni commesse finora dallo Stato ebraico in violazione dell'accordo. Oltre alle decine di gazawi uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano, il movimento aveva sottolineato che il numero di camion con gli aiuti umanitari finora entrati nella Striscia è inferiore a quello pattuito, aggiungendo anche che lo Stato ebraico ha boicottato l'inizio delle negoziazioni per concordare la seconda fase del cessate fuoco, che avrebbero dovuto essere avviate già dalla scorsa settimana.

Di tutto ciò i due delinquenti, Trump e Netanyahu (che ancora sta lottando perché l'appellativo di delinquente possa rimanere ufficioso e non diventare ufficiale), non hanno fatto menzione.

In queste ore Donald Trump, dopo aver incontrato il re di Giordania a Washington, ha ribadito la volontà di voler deportare i palestinesi dalla Striscia - ancora una volta senza spiegare come - reinsediandoli in Egitto e in Giordania, per poi aggiungere che la Striscia dovrà ricadere sotto l'autorità statunitense, che tutti i prigionieri israeliani dovranno esser rilasciati entro sabato prossimo, oltre a far intendere di esser favorevole ad una annessione della Cisgiordania.

Il re di Giordania, Abdullah II, dopo l'incontro con Trump, ha detto che il suo paese accoglierà 2.000 bambini palestinesi bisognosi di cure provenienti dalla Striscia di Gaza, rimandando qualsiasi altra considerazione a dopo l'incontro che il presidente dell'Egitto, al Sisi, avrà con quello statunitense, precisando anche che  ci sarà una risposta congiunta da parte dei diversi Paesi dell'area alla proposta di Trump su Gaza.

Da segnalare che oltre ai due delinquenti che sono diventati gli eroi dei nazisionisti israeliani e dei nazisionisti delle comunità ebraiche internazionali, ad occuparsi di una soluzione del conflitto in Medio Oriente e di un vero piano di pace vi sono anche delle persone normali e... perbene.

A Cipro, il politico palestinese Nasser al-Qudwa, nipote di Arafat e in passato membro di punta dell'OLP, insieme all'ex primo ministro israeliano Ehud Olmert, ha presieduto una conferenza per discutere i modi per rafforzare l'adesione della comunità internazionale al loro progetto politico, la "Soluzione a due Stati".

All'incontro, durato un giorno, hanno partecipato circa 100 intellettuali palestinesi e israeliani, oltre a diplomatici provenienti da Giordania, Paesi Bassi, Germania e Cipro.

Tra le conclusioni dell'incontro si è convenuto che la Soluzione a due Stati, l'unica sul tavolo fino al 7 ottobre 2023, dopo quella data è diventata una soluzione strategica, tale che la pace tra palestinesi e israeliani non potrà mai essere raggiunta senza adottarla e attuarla.

Come è facile comprendere se esistessero in Europa dei leader veramente indipendenti e servi del diritto internazionale (umanitario) di cui pretendono di essere rappresentanti (invece di esser servi scodinzolanti degli USA e delle lobby ebraiche) il conflitto in Medio Oriente si risolverebbe pacificamente nel giro di pochissimo tempo. Ogni tanto, è opportuno farlo presente come promemoria.