Secondo il Ministero della Salute di Gaza, è stato di 58 il bilancio dei gazawi uccisi lunedì dall'esercito dello Stato ebraico in varie zone della Striscia, mentre di 213 quello dei feriti. Pertanto, il numero totale dei martiri dall'inizio dell'aggressione israeliana, il 7 ottobre 2023, è salito a 50.810, mentre il numero dei feriti ha raggiunto quota 115.688.
Lo stesso ministero ha inoltre ricordato che il bilancio delle vittime dallo scorso 18 marzo ha raggiunto quota 1.449 martiri e 3.647 feriti, in un contesto di escalation senza precedenti da parte del morale esercito dello Stato ebraico, il più morale al mondo (!!!), che sta portando attacchi indiscriminati contro aree civili e strutture sanitarie, oltre a continuare l'assedio impedendo l'ingresso di aiuti, umanitari, cibo e acqua.
Nel 2024, la Corte Internazionale di Giustizia, tribunale delle Nazioni Unite, oltre ad accogliere le tesi del Sudafrica in relazione al possibile genocidio nei confronti del popolo palestinese, aveva imposto una serie di raccomandazioni al piissimo Stato ebraico di Israele. Non solo tali raccomandazioni sono sempre state disattese, ma nelle ultime settimane, il genocidio è aumentato di intensità... a Gaza e in Cisgiordania, dove a Gerusalemme est dipendenti del Ministero dell'Istruzione, accompagnati da agenti di polizia, oggi hanno fatto irruzione in sei scuole - nei quartieri occupati di Shuafat, Silwan, Sur Baher e Wadi al-Joz - affiliate all'UNRWA, l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite per i palestinesi, con l'intenzione di chiuderle.
Ennesimo atto criminale che è stato compiuto non a Gaza, ma nei Territori Occupati... perché l'intenzione degli ebrei israeliani, non solo di Netanyahu, è quella di rubare ai palestinesi anche il resto del loro territorio che ancora non hanno rubato. Infatti, in un sondaggio dell'istituto israeliano Direct Polls, l'81 percento degli israeliani (più di due terzi della popolazione è costituita da ebrei e da una minoranza drusa, gli altri sono arabi) si oppone alla creazione di uno Stato palestinese. Il sondaggio ha rilevato che il 53 percento si è opposto apertamente, mentre il 28 percento ha affermato di essere contrario per il prossimo futuro... nonostante lo Stato palestinese sia già riconosciuto da 147 dei 193 stati membri dell'ONU.
La questione di un accordo politico, con una soluzione a due Stati o a un singolo Stato, non potrà mai esser messa in atto finché lo Stato ebraico non inizierà ad esser sottoposto a pesanti e continuate sanzioni da parte della comunità internazionale, peraltro dovute da chi si propone come paladino del diritto internazionale umanitario.
Ma gli ebrei israeliani, evidentemente, possono commettere crimini su crimini, ruberie su ruberie senza doverne rispondere... evidentemente in quanto ebrei, come se l'appartenenza a tale etnia e/o religione garantisca una specie di status che permetta loro di agire commettendo atti che per chiunque altro sono da considerarsi reati.
Inoltre, poiché mala tempora currunt, il premier dello Stato ebraico è andato a parlare a Washington con il presidente Usa - una volta i criminali si riunivano segretamente, adesso i vertici della criminalità organizzata si svolgono alla Casa Bianca in diretta tv - per discutere come svuotare Gaza dai palestinesi.
Se vivessimo in un mondo normale, Netanyahu avrebbe dovuto recarsi a Washington per elemosinare lo stop a Boicottaggi, Disinvestimenti e Sanzioni in cambio dell'avvio di negoziati per la creazione di uno Stato palestinese.
Ma non viviamo in un mondo normale, tutt'altro... viviamo in un mondo criminale e, pertanto, lo Stato canaglia degli ebrei israeliani, tramite il proprio esercito, oggi ha interrotto il flusso d'acqua dalla compagnia israeliana Mekorot verso la Striscia di Gaza, che corrisponde al 70 percento dell'approvvigionamento idrico complessivo dell'enclave palestinese.
Secondo il portavoce del comune di Gaza, Hosni Mehanna, la disconnessione interessa la tubatura principale situata nel quartiere di Shujayea, nella parte orientale della città di Gaza, dove le forze israeliane, da giovedì, stanno intensificando i propri attacchi.
"Le ragioni dietro l'interruzione rimangono poco chiare, ma ci stiamo coordinando con le organizzazioni internazionali per verificare se la tubatura sia stata danneggiata a causa dei pesanti bombardamenti israeliani nella zona", ha affermato Mehanna. "Indipendentemente dalla causa, le conseguenze saranno terribili. Se il flusso d'acqua da Mekorot non verrà ripristinato presto, Gaza affronterà una crisi idrica a tutto campo".
Nella Striscia di Gaza, già colpita dal collasso delle infrastrutture, dalla contaminazione delle falde acquifere e da una cronica carenza di acqua potabile, adesso sarà ancor più alto il rischio di sete, disidratazione e l'insorgenza di malattie.
Naturalmente, tutto questo non frega niente a nessuno... i palestinesi possono morire nel più completo disinteresse della comunità internazionale... mica sono ebrei!