Il 21 gennaio la ong Mediterranea Saving Humans esultava per l'arresto del capo della polizia giudiziaria libica:
"L'arresto del capo della polizia giudiziaria libico, il torturatore di Mitiga, Almasri, è avvenuto dopo anni di denunce e testimonianze delle vittime, fatte pervenire alla Corte Penale Internazionale, che ha condotto una difficile indagine.Almasri è la prova di come l'intero sistema libico, foraggiato in questi anni da milioni di euro dai governi italiani e dall'Unione Europea, sia atroce e criminale: banditi come Almasri hanno solo messo in pratica il mandato ricevuto di "fermare i migranti", con mezzi e soldi delle istituzioni occidentali.Si nascondeva in Italia, ovviamente: perché qui i trafficanti si sentono al sicuro. Nonostante il tentativo di tenerla nascosta, la notizia è comunque uscita in Italia, grazie a Nello Scavo di Avvenire. Ma siamo solo all'inizio: chi ha pagato Almasri per torturare, detenere, uccidere donne uomini e bambini?"
In realtà, Njeem Osama Elmasry Habish (questo il nome di Almasri all'anagrafe) - numero uno della polizia giudiziaria libica, noto come torturatore dei migranti, capo del famigerato carcere di Mitiga dove aveva instaurato un regime del terrore e compiva abusi sistematici sui migranti arrivati in Libia nella speranza di poter proseguire per l'Europa - si trovava a Torino per assistere alla partita tra Juventus e Milan!
Dopo il suo arresto, in poche ore, è stato liberato e riaccompagnato a Tripoli con un aereo di Stato! Tutto ciò ha motivato il secondo comunicato diffuso da Mediterranea sulla vicenda:
La scarcerazione e il riaccompagnamento a Tripoli di uno dei più feroci criminali libici, trafficante di esseri umani e criminale di guerra su cui pende da tempo un mandato di cattura internazionale, ci lascia attoniti, increduli. Alcuni di noi (RefugeesinLibya) hanno subito le torture proprio nel lager di Mitiga, e hanno visto morire davanti ai loro occhi ragazzi innocenti, o stuprare ragazze poco più che bambine. Il capo di questa milizia di banditi, la Radaa, è oggi uno dei più potenti funzionari governativi del Governo Nazionale Libico, quello con il quale l'Italia, e l'Europa, hanno costruito una relazione fatta di finanziamenti milionari. Altri di noi (Mediterranea), che sono impegnati nel soccorso civile in mare, hanno potuto documentare in questi anni, quanto il "sistema libico" sia improntato sulla sistematica violazione dei diritti umani, della dignità della persona. Quelli di noi che sono riusciti a sopravvivere, avevano creduto che fosse possibile davvero non solo ottenere giustizia, ma soprattutto impedire che questo criminale potesse ancora agire indisturbato. E invece abbiamo assistito in questi giorni ad una cosa vergognosa, incredibile per quanto sia stata condotta sfacciatamente contro le leggi e la Costituzione, contro i principi e i valori alle quali si ispirano. Almasri, che si fa chiamare "generale", è stato protetto dal governo italiano e addirittura lo hanno accompagnato a casa, proprio a Mitiga, dove sorge il lager di cui conosciamo l'orrore, e al suo arrivo, questo criminale ha addirittura festeggiato, accolto dai suoi complici, e sotto gli occhi dei funzionari dei servizi segreti italiani. Libero ed impunito. A questo punto, visto che alcuni di noi sono anche testimoni davanti alla Corte Penale Internazionale, e vista la totale impunità della quale godono i grandi trafficanti di esseri umani in Italia, noi temiamo per la nostra vita e per quella di chi ha avuto il coraggio di denunciare.Continueremo a credere in un mondo nel quale la legge sia davvero "uguale per tutti". Ma adesso sappiamo che sarà ancora più difficile conquistarlo, perché l'ingiustizia ha tanti complici, e non solo in Libia. Siamo al fianco di tutte le vittime innocenti, che anche in questo momento stanno soffrendo nel lager di Mitiga, e in tutti gli altri. Ogni crimine che verrà commesso contro queste donne, uomini e bambini, ricadrà sulla coscienza di chi ha protetto e liberato un criminale come Almasri.
Perché dopo esser stato arrestato Almasri è stato liberato? A quanto pare per un vizio di forma: la mancata comunicazione preliminare al ministero!
Prima della scarcerazione, il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva fatto sapere che stava valutando l'invio degli atti alla procura generale di Roma: "È pervenuta la richiesta della Corte Penale Internazionale di arresto del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish. Considerato il complesso carteggio il Ministro sta valutando la trasmissione formale della richiesta della CPI al Procuratore generale di Roma, ai sensi dell’articolo 4 della legge 237 del 2012".
Il ministro "valutava" un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale invece, secondo la legge, di dar corso alla richiesta della CPI, trasmettendola al procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma perché ne desse esecuzione.
I due ministri - non bisogna dimenticare quello dell'Interno Piantedosi che ha subito provveduto ad ordinare l'espulsione di Almasri - e la premier Meloni ancora non hanno chiarito ufficialmente la vicenda e, soprattutto, non hanno spiegato perché, una volta aver liberato il criminale libico lo hanno immediatamente rispedito in Patria con un volo di Stato!
Tutto ciò, forse, perché Almasri avrebbe poi potuto far luce su cosa consista realmente il finanziamento dell'Italia alla Libia per impedire le partenze dei migranti da quel Paese? Oppure perché i libici finanziati dall'Italia, i veri trafficanti di esseri umani, avrebbero smesso di trattenere i migranti nei loro lager lasciandoli partire indisturbati verso le coste italiane?
Domande che sono collegate ad ipotesi legittime in attesa di un chiarimento ufficiale del governo che, al momento, non è ancora arrivato.
Questo il commento di Nicola Fratoianni (AVS): "In questa foto (quella pubblicata in alto) c’è tutta l’incapacità di Meloni e dei suoi, una foto che fa molta rabbia. È più che sconcertante, infatti, vedere Almasri festeggiare il ritorno in Libia a bordo di un volo di Stato italiano. Un personaggio su cui pende un ordine di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja, accusato di torture, violenze, e altre violazioni dei diritti umani, responsabile del terribile campo per migranti di Mitiga, in Libia.Arrestato sabato scorso in Italia, è stato poi scarcerato e fatto fuggire con un jet messo a disposizione dallo Stato italiano.Avevano annunciato in pompa magna di dar la caccia ai trafficanti di esseri umani in tutto il globo terraqueo, ma quando per sbaglio ne arrestano uno proprio a casa nostra lo lasciano scappare. Perché? Quali segreti poteva rivelare Almasri per suscitare così tanto timore nel Governo? Meloni, Nordio e Tajani devono all’opinione pubblica italiana, al Parlamento e alla comunità internazionale più di una spiegazione. Anche perché le ricostruzioni giornalistiche di queste ore ci dicono che l’operazione di rilascio del torturatore è stata preparata con cura sin dal mattino di ieri, e mentre Nordio si premurava di tranquillizzare tutti con un comunicato, il trafficante si apprestava ad uscire dal carcere di Torino.Non è una bella scena un ministro Guardasigilli che mente. Solo per questo dovrebbe dimettersi. Sarebbe un atto di dignità e di correttezza in queste ore".
Per Riccardo Magi di +Europa il Ministro Nordio deve venire immediatamente in aula: "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore".
Queste le parole della segretaria del Pd Elly Schlein:"Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare".
Per Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, "una persona ricercata dalla Corte penale internazionale, il massimo organismo della giustizia internazionale, viene rimandata a casa dallo Stato che con quella Corte aveva l'obbligo di collaborare e che aveva contribuito a fondare ospitando nel 1998 la conferenza istitutiva. È scandaloso".
In questo momento, in base a quanto accaduto, il governo Meloni può essere considerato un governo incapace oppure, nel caso sia stato artefice consapevole della liberazione di Almasri, un governo complice. Quale delle due ipotesi sia da considerare la peggiore è difficile dirlo.