"Ho avuto oggi l’onore e il piacere di parlare al telefono con il Vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance. È stata l’occasione per ribadire la solida amicizia e cooperazione tra i nostri due Paesi. È mia intenzione organizzare una missione negli Usa con imprese e investitori italiani, perché abbiamo eccellenze (anche nel campo delle infrastrutture) che il mondo ci invidia. Allo stesso tempo, ho elogiato le grandi capacità americane in campi decisivi come quello della comunicazione satellitare. Con Vance totale condivisione di obiettivi cruciali come pace in Ucraina, controllo dei confini, difesa dei nostri valori.Aspetto il Vicepresidente alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, che sono certo saranno una straordinaria occasione di promozione internazionale per l’Italia".
La dichiarazione, un mix tra fanatismo e leccaculismo, è del segretario, senatore, ministro e vicepremier Matteo Salvini, l'esempio perfetto della fiction che si trasforma in realtà, dato che è l'esatta copia del Cetto La Qualunque inventato da Antonio Albanese.
In questi ultimi tempi, per motivi elettorali in vista dei prossimi appuntamenti a fine primavera, tanto è diventata frenetica la sua necessità di volersi accreditare presso i nazifascisti di Washington come loro rappresentante in Italia che, oltre a mascherarsi da Trump, Salvini si è pure mascherato da Vance (vedi foto pubblicata dallo stesso Salvini sul proprio profilo social).
Il vicepremier, negli ultimi giorni, ha oltretutto intensificato la sua opposizione al governo di cui fa parte, prima minando le posizioni dei suoi alleati in Europa sul piano di riarmo dell'Ue, adesso cercando di superare la Meloni nelle grazie di Trump che, ancora, non l'ha convocata alla Casa Bianca, dove invece ha già ricevuto Starmer e persino Macron!
Ovviamente Meloni sta per schiattare e per evitare che la stampa parli di una maggioranza quasi ormai allo sbando si è inventata la polemica sul Manifesto di Ventotene, di cui forse conosceva l'esistenza, ma che - quasi sicuramente - non ha mai letto. A cercare di mettere in riga il Cetto La Qualunque della Ghisolfa, per il momento, è stato incaricato l'altro ministro vicepremier, Antonio Tajani, più facilmente gestibile poiché le sue ambizioni politiche sono relative al potersi permettere di continuare a scegliere tra una pajata e una cacio e pepe:
"La politica estera la fanno il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri", ha sentenziato con voce stentorea Tajani. "Queste sono iniziative, legittime, personali, ma la politica estera la fa il Premier e il ministro. Sono le posizioni ufficiali del Governo. Se qualche ministro poi vuole parlare con esponenti di amministrazioni di vari paesi è legittimo. La linea politica, lo ripeto, la danno il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri del nostro paese".
La risposta di Salvini? Questa...
"Tre anni fa dicevano che la Russia era pronta a capitolare, oggi invece vedono il riarmo europeo come priorità assoluta, mentre Kiev, Mosca e Washington parlano di pace… Serve buonsenso".
Fino a quando Meloni accetterà di farsi ridicolizzare dal suo alleato Matteo Salvini che, oltretutto, la mette alla berlina anche in tutta Europa?