"Nei giorni scorsi il Senato ha approvato la legge sulla mototerapia, riconoscendolo come terapia complementare per i bambini più fragili. Una bella conquista grazie al lavoro della Lega in Parlamento, alla nostra ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, e al grande cuore di Vanni Oddera, campione di motocross freestyle da anni impegnato in prima linea in questa attività.Moto, adrenalina e tanta gioia per trasformare ospedali e difficoltà in esperienze di vita. Perché nessuno deve sentirsi lasciato indietro, e la felicità è il miglior motore di ripresa!Un passo avanti per il benessere, la dignità e l’inclusione di chi combatte ogni giorno.Avanti tutta!"
Questo è stato il commento dell'immancabile (quando c'è da dire un st... e fare una figura di m...) Matteo Salvini, plurimistro della qualunque, vice premier e segretario della Lega, all'approvazione definitiva del DDL S. 1037, Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della mototerapia.
Così in Senato la senatrice a vita Elena Cattaneo, professoressa ordinaria di farmacologia, ha commentato la legge leghista:
"Intervengo sul disegno di legge in esame non senza imbarazzo nella speranza che quest'Assemblea, sebbene all'ultimo momento utile, voglia risparmiare al Paese, alla medicina, alle difficili storie di malattia, l'umiliazione di una legge spot senza capo né coda, che introduce nell'ordinamento una pratica priva di alcuna evidenza scientifica. Mi riferisco, tramite lei, Presidente, al Governo: non è un percorso di cura, non è una terapia complementare, non esiste alcuna minima evidenza a sostegno della proposta e della promozione della mototerapia. Con questo disegno di legge si spaccia per terapia quel che non lo è, quel che non è terapia integrativa, che non è terapia complementare, ma è attività ludica, così come il gioco a scacchi o il gioco con la palla. E, per favore, vestendo i panni della scienziata, vi chiedo la decenza di non contrabbandare un articolo di valore nullo e privo di misure oggettive, pubblicato sullo «European journal of integrative medicine» come il presupposto scientifico per giustificare questa legge.Perché parlo di valore nullo? Sono andata a leggere l'articolo, facendolo anche per dare elementi a voi, e scusate se ne approfitto per spiegare come funziona la scienza e cosa sono le pubblicazioni. Nella relazione illustrativa di questa legge ci si riferisce al citato articolo che tratta di malattie oncologiche pediatriche pubblicato sullo «European journal of integrative medicine», rivista che ha un fattore di impatto di 1.3. Il fattore d'impatto - non so se lo sapete - misura quanto la rivista e le sue pubblicazioni sono di riferimento nel campo. Ecco, un punteggio così basso significa che siamo nella totale irrilevanza scientifica. Per avere un termine di paragone la rivista «Science», su cui ho avuto il piacere di pubblicare anche recentemente, ha un impact factor di 47, il «New england journal of medicine», che pubblica articoli in ambito clinico oncologico, ha un fattore di impatto di 91. Stiamo parlando quindi di un fattore di impatto nullo. Ancor più però del fattore di impatto, valgono le citazioni delle pubblicazioni da parte degli altri studiosi: più un articolo è citato nelle pubblicazioni successive, più vuol dire che quell'articolo è importante. Ci sono pubblicazioni che accumulano, perché citate dagli altri, decine, centinaia, migliaia di citazioni che aumentano di anno in anno. Ebbene, c'è un dato che spero vi interessi. Non so se sapete quante volte è stato citato l'articolo alla base di questa legge, nell'arco dei cinque anni successivi alla sua pubblicazione: è stato citato zero volte. Eppure sembra fornire aiuto a malati oncologici, e le pubblicazioni e gli studiosi che si occupano di malattie oncologiche, per giunta pediatriche, nel mondo sono migliaia, sono centinaia di migliaia, sono milioni. Nessuno si accorge di questo articolo, nessuno lo cita. Le citazioni sono a zero. Mi correggo: ce n'è una, di citazione, ma da parte degli stessi autori, in una loro pubblicazione successiva. Quindi questo lavoro è irrilevante, nessuno se ne accorge. E trovo inverosimile che a citare questo articolo sia il Parlamento, che non ha gli strumenti per dire cosa è terapia. Che sia nullo lo dice anche l'impianto metodologico fortemente carente. Infatti, vi ricordo che la ricerca, se vogliamo chiamarla così, è consistita nella somministrazione di un questionario: quindi domande a cinquanta bambini di circa dieci anni con malattia oncologica, i quali poi sono stati sollecitati a rispondere se dopo mototerapia, dopo una sessione in moto di due ore una volta al mese, avessero o meno dolore e quali fossero le loro emozioni. Lo stesso è stato fatto sui cinquanta genitori che li seguivano e su venticinque professionisti. Quindi, uno schema fragile, trattandosi di un questionario privo di misure oggettive quantitative. Il terzo elemento che dimostra che è nullo è l'assenza dei controlli. Non è stato verificato come si comporta un analogo gruppo esposto ad altro intervento o attività. Potrebbe farli sentire ancora meglio giocare agli scacchi o la musicoterapia, per la quale, invece, esistono evidenze del fatto che riduce la necessità di analgesici ed anestetici in interventi pediatrici. Oppure, potrebbe bastare l'attenzione che si dedica a questi bambini oncologici e il fatto di distrarli dalla loro malattia. Che sia nullo lo dimostra anche l'assenza di un follow up, cioè cosa succede il giorno dopo e qual è l'effetto su parametri medici misurabili. Il mio maggiore sconforto, però, deriva dall'osservare come il Parlamento sia costantemente incapace di discernere tra realtà e finzione quando legifera su temi che riguardano innovazione, scienza e medicina; peggio ancora, è incapace di attrezzarsi metodologicamente per affrancare quello su cui legifera alle migliori conoscenze disponibili. Ovviamente, le attività ludico ricreative e l'attività fisica ed intellettuale, le azioni di stimolo alla curiosità, che quotidianamente si fanno senza bisogno di leggi, soprattutto nei reparti pediatrici, per la gioia e il benessere di tutti i partecipanti, possono essere importanti. Io credo, però, che sia assolutamente tossico definire terapie attività prive di alcuna minima evidenza di beneficio. In tal senso si sono espresse molte associazioni di settore. Ciò alimenta, infatti, confusione e false speranze. Inoltre, colleghi, anche immaginando per un istante di definire terapia quel che terapia non è, davvero pensate che disciplinare con legge questa singola attività, tra le molteplici possibili, sia qualcosa di minimamente sensato? Perché non l'aromaterapia, allora, o la cristalloterapia o la delfinoterapia, su cui, tra l'altro, esiste un disegno di legge specifico risalente alla XVI legislatura? Non so se lo sapete, ma la mototerapia è fortemente discriminante. Infatti, molti pazienti pediatrici ne sarebbero esclusi. Non sarebbe meglio immaginare, come è stato osservato nel corso dei lavori della 10a Commissione, se intervento parlamentare deve essere, una cornice legislativa unica, demandando a fonti di grado diverso, alla luce delle evidenze validate dall'Istituto superiore di sanità, se si manifesteranno, l'eventuale regolamentazione di queste attività? Visto che le prove a sostegno della mototerapia sono uguali a zero, può qualcuno spiegarmi, qui in quest'Aula, adesso, perché proprio la mototerapia debba essere riconosciuta dalla legge? Qual è il criterio? È forse dimostrato che sia più efficace delle altre attività? Però, dovete dimostrarlo. Colleghe e colleghi, approvando questo disegno di legge, voi scrivete una nuova pagina imbarazzante della legislazione anti scientifica di questa legislatura. Ce ne sono state altre. L'unico riscatto che vedo possibile è avere il coraggio di bocciare questo disegno di legge. In questo senso avevo presentato degli emendamenti in Commissione e col medesimo auspicio intervengo oggi, perché ritornare sui propri passi penso sia molto più dignitoso che perseverare in scelte francamente imbarazzanti".
Pertanto - come ricorda il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia -, mentre il sistema sanitario vive una grandissima difficoltà, mentre medici e infermieri scioperano per difendere la sanità pubblica il Senato trova il tempo di discutere e approvare la mototerapia, teoria priva di qualsiasi fondamento scientifico:
"Ritengo grave che una maggioranza che taglia risorse alla sanità pubblica trovi però il tempo per approvare norme su teorie che rasentano la magia.È scandaloso che questa destra non trovi tempo e risorse per dare risposte alle emergenze di questo paese, ma impegni il Parlamento in discussioni e in voti su norme prive di ogni veridicità scientifica. Mi auguro che non si arrivi a discutere prossimamente in Senato di terrapiattismo e teorie no vax".
Va sottolineato ancora una volta: è questa che presenta e approva leggi simili la gente che ci sta governando!