12 agosto 2020. Per George Soros sarei un nemico della UE. Io invece penso che i veri nemici dell'Europa siano coloro che speculano sulle disgrazie della gente, quelli che finanziano l'immigrazione di massa e che destabilizzano la società e la cultura di interi popoli. Guarda caso tutte caratteristiche che assume il “filantropo” tanto apprezzato dalla sinistra mondialista nostrana. Se combattere queste derive significa essere un nemico per Soros, allora sono orgogliosa di esserlo.

Sono le parole che Giorgia Meloni ha pubblicato sul suo profilo social lo scorso 12 agosto.

Purtroppo per la Meloni, però, chi specula sulle disgrazie della gente, a partire dall'immigrazione, per destabilizzare e truffare la società, in modo da mettersi in tasca un sacco di soldi, non è George Soros, ma Steve Bannon, un suo alleato, quasi un nume tutelare che, tramite le fake news di Breitbart prima e la campagna per le presidenziali Usa del 2016 poi, ha portato in giro per l'Europa - principalmente in Italia - il vangelo del sovranismo.

Di seguito la partecipazione di Bannon all'edizione 2018 della festa di fine estate dei giovani fascisti, pardon sovranisti, che la Meloni organizza ogni anno nella capitale, in cui la leader di FdI dichiara l'adesione al movimento di Bannon:

Steve Bannon è stato accusato di frode e riciclaggio per avere, insieme ad altre tre persone, distratto i fondi (25 milioni di dollari) raccolti nella campagna "We buil the wall", che mirava a finanziare la costruzione del muro al confine tra Stati Uniti e Messico. Quei soldi, almeno secondo l'accusa, sarebbero finiti nelle tasche dei quattro che quella campagna avevano organizzato.

Dopo essere stato arrestato, Bannon si è presentato in tribunale dichiarandosi non colpevole dei reati contestatigli. Il giudice lo ha rilasciato dietro cauzione.

L'arresto è avvenuto ad opera di agenti dello US Postal Inspection Service, mentre Bannon era nel Connecticut a bordo di uno yacht di 45 metri, il Lady May, di proprietà del miliardario cinese Guo Wengui, che possiede un sito di notizie, Gnews, con cui Bannon collabora, pubblicando puntate della sua "war room".

Gnews è il sito che alcuni mesi fa aveva affermato che il coronavirus, scoperto nel 2019, sarebbe uscito da un laboratorio della città di Wuhan o comunque la sua diffusione sarebbe stata opera delle forze armate cinesi. Naturalmente, entrambe le notizie sono state completamente smentite e catalogate come fake news.