"A Bbru'... nun c'ho capito un c.... ho fatto 'n casino..."

In fondo è questo il riassunto che gli ascoltatori dell'ennesima pagliacciata allestita dal presentatore Bruno Vespa nel suo spettacolo di intrattenimento di seconda serata, Porta a Porta, si sono fatti delle dichiarazioni di sua eccellenza, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, sempre più in difficoltà, ha allestito lo sketch per auto esaltare se stessa e il suo governo, nonostante abbia "completamente" mancato la previsione del Pil per il 2024, i prezzi del carrello della spesa siano in aumento, la produzioni industriale stia crollando così come il settore dell'auto, mentre anche il commercio estero si sta incamminando verso un progressivo declino... per non parlare della sanità!

E per l'appunto, la "scenetta comica" di cui è stata protagonista la premier serviva proprio a dimostrare che il suo governo aveva messo più soldi di altri sulla spesa destinata alla sanità, per cercare di smentire le critiche che, correttamente, le opposizioni le stanno facendo a causa del fatto che con le sue misure nella legge di bilancio 2025, numeri alla mano, Meloni non farà praticamente nulla per rimediare al problema delle liste di attesa.

Infatti la spesa sanitaria, come altre di maggior impatto sulla popolazione, viene calcolata in rapporto al Pil per tener conto anche delle variazioni dei prezzi... senza tener conto del calo della popolazione. Ma Meloni fa finta di non sapere nulla di tutto ciò e, come un automa, raggira gli italiani facendo creder loro di risolvere un problema che, ben che vada, rimarrà tale e quale... così come è adesso...

E lo sanno benissimo anche nel suo governo, come dimostra la vicenda dell'ennesimo (post) camerata colto sul fatto. 

Si tratta del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato (FdI), socio al 10% di Therapia Srl, centro medico in provincia di Bari che sul proprio sito invita le persone ad affidarsi ai suoi servizi "senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio sanitario pubblico".

Oltretutto, per colmo d'ironia, la stessa Therapia Srl ha stipulato una convenzione triennale con l'Asl di Bari "per la concessione di delega alla produzione ed utilizzo di emocomponenti per uso topico di origine autologa". 

Senza vergogna e con assoluta arroganza, il (post) camerata Gemmato ha poi replica così alle opposizioni che lo hanno accusato, allegando anche una lettera del Garante della Concorrenza che lo "assolve" da qualsiasi incompatibilità nello svolgere il suo incarico al ministero:

"Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi. Le polemiche stanno a zero:1) Ho il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione (Figuriamoci poi dei contenuti del sito internet).2) Non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza (vedi foto).3) Con il Governo Meloni e il Ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra al Governo".

Gemmato può metterla come vuole, ma l'inopportunità rimane, visto che il centro medico di cui lui è socio, utilizzando "macchinari affidabili e all'avanguardia", garantisce "ai pazienti risultati accurati ed affidabili in tempi brevi", gli stessi che lui e la sua premier e capa politica, da due anni, non riescono a garantire e, numeri alla mano, non riusciranno a garantire agli italiani neppure nel prossimo futuro.