Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha nominato alcuni esponenti di punta del suo governo per dare inizio a una serie di colloqui con l'opposizione, in merito alle modifiche da apportare all'accordo di pace con i ribelli delle FARC, dopo che questo è stato respinto dal referendum della scorsa domenica.

Ne fanno parte Humberto de la Calle, capo dei negoziatori che hanno raggiunto l'accordo bocciato dai colombiani, il ministro degli esteri Maria Angela Holguin e il ministro della Difesa Luis Carlos Villegas. Dopo l'esito del referendum de la Calle aveva presentato le proprie dimissioni, respinte, però, dal presidente Santos.

L'annuncio è arrivato dopo un incontro fra i leader dei partiti. All'incontro non ha partecipato l'ex-presidente Alvaro Uribe (foto sopra), che però ha nominato tre negoziatori a rappresentarlo nei colloqui con il governo.

Uribe, che dopo due mandati da presidente non può più essere rieletto, è attualmente senatore e guida il Centro Democratico. Secondo l'ex-presidente, è inaccettabile che per i ribelli macchiatisi di crimini durante la guerra civile, che ha dilaniato il paese negli ultimi 52 anni, siano previste pene molto leggere da scontare ai servizi sociali e che a loro siano riservati dei seggi in parlamento, come previsto dall'accordo firmato a L'Avana la settimana scorsa.

Prima del referendum, il presidente Santos aveva detto che questo accordo era l'ultima possibilità per porre fine al conflitto e non esisteva un piano B. Dopo l'annuncio dei risultati del referendum, però, sia Santos che le FARC hanno confermato di avere intenzione di continuare a lavorare nel tentativo di raggiungere un accordo.

Lo stesso Rodrigo Londoño, alla testa dei ribelli con il nome di Timochenko, ha confermato che i guerriglieri da parte loro rispetteranno il cessate il fuoco concordato con il governo.