di Guglielmo Ferraro

 

Una risposta alle affermazioni del Prof. R. Burioni:

"Vaccini e autismo: ecco la verità svelata da un dottore" - IL MATTINO.IT (4 marzo 2017)

 

“La ricerca della verità e della conoscenza è una delle più alte attività umane, anche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipano”.

Albert Einstein

 

Anche accettando come vera la tesi che un fratello di un bambino autistico abbia una maggiore probabilità, rispetto al resto della popolazione pediatrica, di ammalarsi di autismo, non ne dimostreremmo l’origine genetica. E volendo ipotizzare una predisposizione determinata geneticamente, quali potrebbero essere i fattori scatenanti coinvolti nell'insorgenza della malattia?

I disturbi dello spettro autistico interessano circa due milioni di individui solo negli Stati Uniti e decine di milioni in tutto il mondo. Inoltre le statistiche mostrano che i tassi di incidenza sono aumentati dal 10 al 17% ogni anno. Siamo quindi di fronte ad una estesa ed allarmante epidemia. Ritenere compatibili questi dati epidemiologici, in rapida progressione, con le teorie genetiche dell’autismo non appare ragionevole.

In uno studio pubblicato su “Nature Medicine” nel 2015 da ricercatori dell’Hospital for Sick Children di Toronto, l’analisi del genoma di 340 soggetti autistici ha contraddetto le ipotesi sulla ereditabilità della patologia. Le mutazioni genetiche legate al rischio di autismo sono state riscontrate soltanto in una bassa percentuale di casi. E quando presenti, non erano comunque condivise nelle coppie di fratelli autistici (*).

Il nostro guru, però, non ha alcun dubbio e perentoriamente sentenzia: “Le cause dell’autismo sono genetiche”. Nell'intervista ci ricorda che "Nature" ha da poco pubblicato un lavoro sull’autismo che illustra come si possa diagnosticare l’autismo, prima della comparsa delle manifestazioni cliniche, attraverso la valutazione delle dimensioni di alcune parti del cervello. Ma poi, utilizzando appropriatamente il condizionale, aggiunge: “Questa potrebbe essere una grande conquista medica”.

Possiamo menzionare, restando sull’argomento, un recente studio effettuato dai ricercatori Shlomi Haar, Berman et al., pubblicato su Cerebral Cortex , che dimostrerebbe la scarsa rilevanza clinica e scientifica, per la comprensione neuropatologica dell’autismo, delle misure anatomiche cerebrali (**). Dovremmo concludere, come afferma qualcuno, che la scienza non sia democratica?

In realtà, i meccanismi eziopatogenetici dell’autismo non sono stati ancora sufficientemente chiariti, ma a tutt’oggi non esistono valide prove che possano definitivamente discolpare i vaccini (non solo il vaccino MPR) e fino a quando ciò non sarà possibile, affermare che “I vaccini non c’entrano niente con l’autismo” costituisce, quantomeno, un’errata implicazione logica.

Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità riporta: “Per quanto riguarda le cause dell’Autismo ancora oggi non vi è una teoria unificante che possa spiegare la sindrome secondo un modello lineare causa - effetto”. Ma il nostro illustre Prof., con le sue insindacabili affermazioni, ritiene evidentemente di essere un privilegiato depositario di verità assolute. Beato lui!

 

Bibliografia

(*) Whole-genome sequencing of quartet families with autism spectrum disorder

 (**) Anatomical Abnormalities in Autism?