Francesco ai teologi: andate oltre, la Tradizione non è “indietrismo”.

Nell’incontro con i membri della Commissione teologica internazionale, istituita da Paolo VI nel 1969, il Papa parla di fedeltà creativa alla Tradizione ed esorta ad “assumere con fede e con amore” l’impegno ad esercitare il ministero della teologia attraverso un processo di sinodalità ecclesiale da cui possa scaturire “la capacità di ascoltare, dialogare, discernere”.

Amedeo Lomonaco  nel sito web della Città del Vaticano (vaticannews.va) riporta le parole di Papa Francesco.

Peccato che come spesso accade le parole di principio di Bergoglio sono poi sistematicamente smentite da suoi ulteriori pronunciamenti, come ad esempio sulla questione dei preti sposati.

La riammissione dei preti sposati al ministero è una questione disciplinare e potrebbe essere quindi variata l'obbligatorietà del celibato ecclesiastico per i preti.

“Preferirei essere morto o dare le dimissioni!” Con queste parole, riprese da Francesco, Papa Paolo VI liquidava la questione dei preti sposati. E allora? Papa Francesco parolaio e basta. Ora, per essere credibile dopo le dichiarazioni recenti di apertura verso le riforme, compia lui stesso una riforma ormai auspicata da larga parte della gerarchia e del popolo di Dio e riammetta nella chiesa in servizio i preti sposati che lo desiderano.


Di seguito uno stralcio dell'articolo da vaticannews.va:

La Tradizione fa crescere la Chiesa dal basso verso l’alto, come le radici con l’albero. Ma oggi c’è un grande pericolo: quello di andare indietro, “l’indietrismo”, che porta a pensare secondo la logica: ‘si è fatto sempre così’. Indica questo rischio Papa Francesco incontrando in Vaticano i membri della Commissione teologica internazionale che, dice, “continua, con impegno rinnovato”, il suo servizio “nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Andare oltre
Il Pontefice, parlando a braccio, esorta anche i teologi ad “andare oltre”. Mentre il catechista, sottolinea, deve trasmettere ai bambini “la dottrina solida” e “non le eventuali novità”, il teologo “si arrischia ad andare oltre, e sarà il magistero a fermarlo”. Per i professori di teologia, ha aggiunto il Pontefice, è un buon criterio “domandarsi se le lezioni di teologia provocano stupore in coloro che le seguono”. Rivolgendosi ai membri della Commissione teologica internazionale, Francesco esorta poi “aumentare il numero delle donne, non perché siano di moda, ma perché hanno un pensiero diverso dagli uomini e fanno della teologia qualcosa di più profondo e anche di più saporito”.

Fedeltà creativa alla Tradizione
La fedeltà creativa alla Tradizione, l’opportunità di aprirsi con prudenza all’apporto delle diverse discipline e la collegialità. Sono queste le “tre direttrici di marcia” indicate da Papa Francesco alla Commissione teologica internazionale, giunta al decimo quinquennio di attività. La prima è quella della fedeltà creativa alla Tradizione:Si tratta di assumere con fede e con amore e di declinare con rigore e apertura l’impegno di esercitare il ministero della teologia – in ascolto della Parola di Dio, del sensus fidei del Popolo di Dio, del Magistero e dei carismi, e nel discernimento dei segni dei tempi – per il progresso della Tradizione apostolica, sotto l’assistenza dello Spirito Santo, come insegna la Dei Verbum (cfr n. 8). Benedetto XVI descrive infatti la Tradizione come «il fiume vivo nel quale sempre le origini sono presenti» (Catechesi, 26 aprile 2006); così che essa «irriga diverse terre, alimenta diverse geografie, facendo germogliare il meglio di quella terra, il meglio di quella cultura. In questo modo, il Vangelo continua a incarnarsi in tutti gli angoli del mondo, in maniera sempre nuova».