Giovedì, in occasione del Consiglio Ue, la protesta dei contadini che interessa varie nazioni europee si è concentrata a Bruxelles dove gli agricoltori locali insieme a quelli in rappresentanza di altri Paesi hanno lanciato uova e pietre contro il Parlamento Europeo, anche in questo caso assediato dagli immancabili trattori, circa 1.300 secondo una stima della polizia, che hanno pure bloccato le principali vie di comunicazione della città. Alcuni dei manifestanti hanno poi  tentato di forzare i cordoni della polizia che è stata costretta a far ricorso a gas lacrimogeni e idranti.

Le motivazioni della protesta riguardano tasse, transizione ecologica, concorrenza dall'estero, prezzi bassi sulla produzione imposti dalla GDO... tutte cose che sommate tra loro impediscono a chi coltiva di avere dei redditi minimi sufficienti a sostenere le loro attività.

I contadini hanno già ottenuto un riscontro alle loro rivendicazioni, tra cui la limitazione delle importazioni agricole dall'Ucraina, l'allentamento di alcune normative ambientali sui terreni incolti, mentre in Francia, dove protestano da settimane, il governo ha annunciato di aver abbandonato i piani per ridurre gradualmente i sussidi sul gasolio agricolo e ha promesso più aiuti. 

Ma i contadini dicono che non è abbastanza e vogliono di più, approfittando delle prossime elezioni europee e del supporto che ricevono dai partiti dell'estrema destra, per i quali gli agricoltori rappresentano un bacino elettorale in crescita che si vogliono assicurare, appoggiando la protesta in modo da intestarsi eventuali riscontri che saranno giudicati positivi.

A dimostrazione di ciò, il ministro dei "Trasporti" Salvini è da ieri a Bruxelles da dove ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

"In Europa prima creano disastri per ideologia pseudo-Green contro il lavoro e i produttori, poi cercano tardivi e parziali rimedi. Col voto popolare del 9 giugno potremo finalmente cambiare questa Europa. ...Non è questo il modo di confrontarsi con chi chiede di salvare il lavoro, la salute e i prodotti della propria terra, rifiutandosi di piegarsi al cibo sintetico di qualche multinazionale. Sostenerli è e deve essere una priorità dell'Europa.Parlamento europeo, Bruxelles. Dalla parte di agricoltori e produttori che si fanno sentire per chiedere lo STOP a decisioni ideologiche e lontane dalla realtà che mettono in pericolo un intero settore, danneggiando lavoro e salute. Ascoltarli è doveroso".

Salvini, che sembra impersonare un politico di un partito di opposizione, è ministro di un governo in carica da un anno e mezzo il cui presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in rapporti quasi amicali con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. E dopo un anno e mezzo, adesso, fa sapere (senza specificare il suo ruolo, se da ministro o da capo-partito) di non essersi accorto delle richieste degli agricoltori, addossando le responsabilità di quanto sta accadendo unicamente a Bruxelles.

Non solo. Per le rivendicazioni di Ultima Generazione, con proteste e atti che sono bazzecole a confronto di quelle degli agricoltori, Salvini ha contribuito a licenziare nuove multe e pene detentive assurde. Oggi, però, ha promosso come dovuta e legittima la manifestazione riportata in queste immagini...