Era l'anno 2000 quando il sottomarino russo Kursk affondò nel mare di Barents durante un'esercitazione, uccidendo tutti i 118 membri dell'equipaggio.

Lunedì, un nuovo incidente si è registrato a bordo di un sottomarino russo, uccidendo 14 ufficiali a seguito di un incendio sviluppatosi nel vano batterie.

Lo ha reso noto il ministro della Difesa Sergei Shoigu che ha aggiunto che il sottomarino su cui è avvenuto l'incidente è a propulsione nucleare, ma che il reattore è stato isolato e non è stato interessato dall'incendio. I membri dell'equipaggio deceduti hanno inalato fumi tossici che non hanno loro lasciato scampo.

Il sottomarino, secondo quanto è stato riferito, è ora rientrato a Severomorsk, base principale della flotta settentrionale della Russia.

Secondo la stampa specializzata l'unità navale interessata all'incidente potrebbe essere un sommergibile AS-12 o un AS-31.

Questi sono sottomarini di piccole dimensioni in grado di immergersi fino a 6mila metri di profondità e sono progettati per essere trasportati sotto la pancia di un sottomarino più grande con il compito di effettuare ricerche a grandi profondità.

Secondo fonti di stampa russe, scopo della missione del sottomarino era l'esplorazione di fondali nell'Artico, in una zona di mare che si ritiene ricca di petrolio, gas e altri minerali, e per tali motivi contesa tra Canada, Stati Uniti, Russia e Danimarca.