È stata una partita a senso unico quella tra il Manchester City e il Real Madrid, che si è conclusa con un roboante 4-0 per i padroni di casa (5-1 il risultato aggregato con l'andata), valevole per la semifinale di ritorno per l'accesso alla finale di Champions League 2022-2023.
Il City di Guardiola ha dominato in ogni reparto, mostrando una superiorità tecnica e tattica che ha annientato le speranze dei madrileni che nella prima mezz'ora sono riusciti solo a malapena a portare la palla nella metà campo avversaria, ma non a imbastire un'azione degna di tale nome.
Dopo due interventi di Curtois, è Bernardo Silva, al 23', ad aprire le marcature su assist di De Bruyne. Il Real si vede solo al 35' con una traversa colpita da un potente destro da fuori area di Kroos.
Due minuti dopo, però, il City raddoppia, sempre con Bernardo Silva che appoggia di testa in rete una precedente respinta di Curtois. Le altre due reti arrivano nella ripresa. Il gol del 3-0, al 76', è in realtà un'autogol, con la palla deviata involontariamente con la coscia da Éder Militão su un colpo di testa di Akanji.
Il gol del definitivo 4-0 è di Julián Álvarez, appena entrato in campo da un paio di minuti, che si è trovato a tu per tu con Curtois grazie ad un bellissimo assist di Foden.
Pep Guardiola è soddisfatto della prestazione della sua squadra: "Siamo in finale di Champions e questa è una cosa che non accade spesso, sono molto felice perché è la seconda volta in tre anni. Adesso c'è il campionato con la partita che può regalarci il titolo poi la FA Cup (finale contro il Manchester United) e poi prepareremo la finale di Champion. La Champions è speciale ma è difficile, oggi abbiamo fatto una grande gara soprattutto nel primo tempo, meno nel secondo, forse è normale, lavoriamo tanto, ma ora siamo lì. Ho avuto la sensazione che avessimo nello stomaco il dolore che abbiamo provato l'anno scorso e oggi lo abbiamo buttato fuori perché la gente ha spesso detto che a questa squadra manca carattere, ma in questa stagione abbiamo dimostrato quanto sia speciale questo gruppo di giocatori. Devo fare le congratulazioni a tutti perché lavoriamo sempre per obiettivi importanti. Credo che la prima gara dello scorso anno sia stata simile, oggi avevamo la sensazione di essere pronti, eravamo calmi, non sentivo l'ansia nei giocatori, oggi eravamo pronti per fare questa prestazione".
E Carletto Ancelotti, che da ieri è diventato l'allenatore con più presenze in Champions (191), superando così Alex Ferguson?"Loro sono stati migliori di noi e hanno meritato di andare in finale. Non c'è stato nessun cortocircuito, semplicemente abbiamo affrontato una squadra forte che ha preso vantaggio nel primo tempo e nella ripresa è stato impossibile recuperare. Mi aspettavo una partita così, anche se si poteva gestire meglio. Ma a volte succede e si deve accettare di uscire dalla Champions contro le squadre forti. In ogni caso non c'è stato nessun calo psicologico e questo risultato non mette in dubbio tutto quello che abbiamo fatto fin qui.Con il presidente ci siamo incontrati. Se dico cosa ci siamo detti? No. È venuto nello spogliatoio, ha parlato con la squadra. Il futuro è molto chiaro: questa sconfitta ci aiuterà a essere migliori il prossimo anno. Il Real di solito non fa drammi: siamo arrivati in semifinale, l'anno scorso abbiamo vinto la Champions e a volte può succedere di perdere. Ma non ci sono drammi, si può anche non vincere tutti gli anni. Come sto io? Io sto bene.Oggi non abbiamo fatto ciò che avevamo programmato, ma non bisogna fare drammi. Abbiamo fatto molto bene l'anno scorso. Lo stesso discorso si può fare per quest'anno anche se purtroppo non siamo riusciti a giocare un'altra finale. Sono sicuro che faremo ancora meglio l'anno prossimo. Ora bisogna stare uniti. E non mi fa male che si dubiti su di me: il presidente è stato molto chiaro e non ci sono dubbi".
Il City - in corsa per il triplete - torna in finale a due anni di distanza dalla sconfitta nel derby inglese di Porto contro il Chelsea e avrà come avversario l'Inter. La finale si disputerà sabato 10 giugno a Istanbul.