Al 68' un campanile senza pretese di El Shaarawy, viene mal gestito dal genoano Ostigard che, senza volerlo, riesce ad innescare il romanista Felix che si porta la palla in avanti in direzione di Sirigu. Ostigard lo atterra e Abisso lo espelle.

È l'episodio che può dare alla Roma quel vantaggio per risolvere una partita che fino a quel momento l'aveva messa in difficoltà. La squadra di Mourinho si aspettava un Genoa che badasse a non prenderle, non una squadra che giocasse a calcio.

In poco meno di un paio di settimane il teutonico Blessin ha dato un gioco ai grifoni che nel primo tempo, pressando a tutto campo hanno messo in difficoltà la Roma, nonostante giocasse nel proprio stadio. Nella ripresa, i giallorossi sono stati più incisivi, sfruttando anche il fatto che gli avversari iniziavano ad essere in debito di ossigeno, ma non altrettanto pericolosi.

Per questo il risultato della partita non sembrava destinato al pareggio senza reti. L'espulsione di Ostigard era l'occasione per la Roma per portare a casa i 3 punti. E al 90', seppure con difficoltà, sembrava esserci riuscita, grazie a Zaniolo che lungo il limite dell'area dal lato destro si porta su quello opposto e con una torsione calcia un rasoterra di sinistro su cui Sirigu non riesce a intervenire. È il gol dell'1-0, il gol partita. L'Olimpico fa festa.

Poco dopo, però, l'arbitro Abisso viene  richiamato al Var a valutare il pestone di Abraham a Vasquez nel corso dell'azione del gol. L'arbitro palermitano vede il fallo e annulla la rete.

Poco dopo la ripresa del gioco Zaniolo protesta con Abisso che estrae il rosso e lo espelle. Zaniolo esce tra gli applausi dell'Olimpico accompagnato da Mourinho, ma salterà la gara col Sassuolo. 

Dopo questa gara, nella classifica di Serie A, la Roma va al sesto posto a 39 punti, mentre il Genoa, con il secondo pareggio consecutivo, è sempre penultimo con soli 14, ma con un gioco ed una squadra che possono garantirgli di giocarsi la salvezza con qualunque squadra.


Queste le dichiarazioni post partita di Mourinho:

"Il Genoa è una squadra che gioca disperatamente per prendere punti-salvezza, e quindi gioca come gioca. Gioca una partita brutta, ma gioca una partita che le consente di portare a casa il suo punto. Non è una critica, perché se fossi al loro posto probabilmente farei lo stesso. È difficile affrontare una squadra che gioca così.Nel primo tempo abbiamo dato ampiezza, ma senza profondità: ogni volta che la palla arrivava a Maitland-Niles e a Karsdorp, non c’era profondità, non c’era continuità, i giocatori erano isolati. Nella ripresa abbiamo cambiato questa dinamica, e lo abbiamo fatto anche prima delle sostituzioni: abbiamo fatto un triangolo a destra e a uno a sinistra, abbiamo creato tanto, siamo arrivati tante volte nella situazione in cui sul cross perfetto può essere gol. Ne abbiamo avute tante di situazioni come questa. Per esempio, quando Zaniolo ha ricevuto un assist da sinistra e ha messo la palla alta.Nel secondo tempo, anche in undici contro undici – e non ho avvertito molte differenze rispetto a quando il Genoa è rimasto in dieci – abbiamo fatto di tutto per vincere. E penso che la squadra che fa di più per vincere sia quella che meriti. Ma ok, diamo merito al Genoa che ha fatto la partita che voleva fare e che ha preso il punto che voleva prendere.Per la prima volta, oggi ho sentito di avere una panchina che poteva aiutarmi a vincere la partita. Non abbiamo vinto, ma ho visto che avevo soluzioni diverse, per cambiare giocatori e dinamiche. Adesso abbiamo più opzioni di prima in panchina. Con Stephan e Felix, uno aperto e l’altro vicino a Tammy e tra le posizioni (di attacco, ndr), abbiamo creato abbastanza. Però non abbiamo fatto gol: l’unico che abbiamo realizzato è stato annullato. Non voglio giudicare l’azione, perché potremmo andare in tante direzioni e stare qui a parlarne anche mezz’ora. Ci sarebbe molto da dire.Se l’arbitro ha deciso bene, il nostro gioco, il gioco diventato molti anni fa del popolo, il gioco di cui si è innamorato il mondo, è cambiato. Il calcio è un altro sport. Se questa è l’indicazione degli arbitri, se quello è un fallo, il gioco non è lo stesso. Dobbiamo cambiare nome al calcio, al football, al soccer, come si dice in America. Perché è un altro sport. Se invece l’arbitro ha sbagliato, e doveva convalidare il gol, sarà lui il primo a non essere contento dell’errore e per noi della Roma sarà stato un deja-vù, perché in questa stagione ci è già successo tante volte. Però, va bene così, domani è un altro giorno. Aagli occhi del potere, la Roma è piccolina".