La sora Meloni giovedì ha imposto ai suoi sottoposti al Parlamento europeo di votare no alla rielezione di Ursula von der Leyen, dopo che nei mesi scorsi - almeno prima che iniziasse ufficialmente la campagna per le europee - le due fossero diventate una coppia di fatto... con baci, abbracci, sorrisi, condivisione su tutti i temi...

Ma i pochi voti raccolti dai (post) fascisti in tutta Europa hanno fatto sì che anche nella decima legislatura Popolari, Socialisti e Liberali potessero avere i seggi e i voti necessari ad avviare la procedura per l'assegnazione degli incarichi a Bruxelles seguendo lo schema di cinque anni fa.

In queste settimane, gli estremisti di destra di ogni ordine e grado, in Italia, hanno cercato di convincere se stessi e coloro che sono dotati di un QI minimo necessario per accendere una televisione o una radio e per emettere almeno un grugnito che i (post) fascisti avessero vinto le europee 2024. 

In funzione di ciò, a loro dire, a Bruxelles e a Strasburgo avrebbe dovuto essere Giorgia Meloni, la (post) fascista di grado più elevato in Europa, a dire a Scholz, Macron e von der Leyen come, quando e dove sedersi, quando parlare e stare in silenzio... e così via.

La realtà era un'altra e pian piano la sora Meloni ha dovuto farci i conti, continuando però a far credere agli italioti che comunque i (post) fascisti sono stati vittime di un complotto delle solite sinistre, con tutto quel che ne consegue in base alla trita retorica che ormai ascoltiamo da più di un quarto di secolo.

A far schiattare la sora premier, ci sono poi state le parole di ringraziamento di Ursula nella conferenza stampa post rielezione. A un giornalista che le  ha chiesto se ora intendesse lavorare per i prossimi cinque anni con i gruppi della "grande coalizione europeista" che le hanno garantito la maggioranza assoluta, von der Leyen ha risposto:

"Sono molto grata nei riguardi dei tre gruppi della piattaforma: Ppe, S&D e Renew. Ma sono anche molto grata nei confronti del gruppo dei Verdi, che mi ha sostenuto. Con loro abbiamo avuto degli intensi scambi su tutti i soggetti ed è stato un buon segno che alla fine si siano convinti e mi abbiano appoggiato".

La risposta (non detta, ma probabilmente pensata) di Meloni è stata:

"Anvedi, 'sta ... s'è pure appattata co li verdi. E mo' pure io te li faccio vede li verdi... ma li sorci".

Nel frattempo, però, per mascherare la disfatta, Meloni ha disperatamente cercato di far credere che tutto quello che è accaduto, compresa la frattura nel governo con Tajani e Lupi che hanno tifato e votato la von der Leyen e adesso festeggiano soddisfattissimi, a lei poco importi.

Il guaio è che alla sora premiere le rode così tanto che non riesce neppure minimamente a nasconderlo, rendendosi pure ridicola, se non patetica, come dimostra la sua esaltazione per il fatto che alla CPE (che nessuno sa che cosa sia) si sia discusso di flussi migratori... grazie a lei!