L'Assemblea del CNEL, riunita il 4 ottobre sotto la presidenza del Presidente Renato Brunetta [sic, ndr], si è aperta con un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell'incidente verificatosi ieri sera a Mestre. Un messaggio di cordoglio e un abbraccio a tutta la comunità di Venezia-Mestre espresso dal Presidente Renato Brunetta e condiviso con tutti i componenti dell'Assemblea. Alla presenza della quasi totalità dei consiglieri, è stato illustrato all'Assemblea il documento relativo agli esiti della prima fase istruttoria tecnica sul lavoro povero e il salario minimo, precedentemente approvato dalla Commissione dell'Informazione con il solo voto contrario della CGIL [6 rappresentanti] e l'astensione della UIL [2 rappresentanti]. L'Assemblea ha preso atto positivamente del lavoro finora svolto dalla Commissione e del documento così prodotto, che confluirà nel testo finale. L'iter che ha portato alla predisposizione del documento ha le sue premesse nella Direttiva europea 2022/2041. Nel solco delle sollecitazioni espresse a livello europeo, il CNEL l'11 luglio scorso ha presentato alla Camera dei Deputati una memoria sul lavoro povero e il salario minimo, approvata all'unanimità. Il mese successivo, l'11 agosto, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incaricato il CNEL di redigere in 60 giorni un documento di analisi e proposta sul tema.Il CNEL si è quindi immediatamente attivato in un lavoro istruttorio sia con i propri uffici sia attraverso una serie di audizioni con organismi esterni. I risultati di questo lavoro sono stati consegnati alla Commissione dell'Informazione della XI Consiliatura, che si è insediata il 22 settembre.La Commissione dell'Informazione, riunitasi più volte in questi giorni, ha prodotto la prima parte del documento richiesto dal Presidente del Consiglio, quella dedicata all'inquadramento e all'analisi del tema. Farà seguito la seconda parte, dedicata alle proposte, che verrà consegnata ai consiglieri entro il 6 ottobre. Il documento complessivo e finale sarà discusso in Assemblea nella seduta del 12 ottobre.

Questa la nota pubblicata dal CNEL per presentare il documento titolato "Inquadramento e analisi del problema Commissione Informazione CNEL 4 ottobre 2023".

In pratica, il CNEL di Brunetta dice che del salario minimo non c'è bisogno, che è invece necessario rafforzare la contrattazione collettiva e che ci spiegherà come farlo nei prossimi giorni.

Così ha commentato Nicola Fratoianni (AVS):

"L’autorevolissimo CNEL guidato da Renato Brunetta boccia il salario minimo. Qualcuno si aspettava che Brunetta fosse interessato alla vita di 4 milioni di lavoratori? Nessuna sorpresa, quindi. Come non sorprende che il governo stia provando a utilizzare la clava del parere del CNEL contro la sentenza della Corte di Cassazione.Quello che Meloni non capisce è che la clava in realtà la stanno usando contro quei 4 milioni di lavoratori che guadagnano troppo poco e per i quali neanche la contrattazione collettiva è sufficiente. Quello che Meloni non capisce è che loro possono raccontare quel che gli pare, ma il Paese conosce bene la realtà del lavoro e sa che a fine mese non si arriva.Meloni, smettetela di prendere in giro gli italiani e chiedete scusa a quei 4 milioni di lavoratori poveri, che per colpa vostra lo rimarranno ancora".

Questo è il parere di Carlo Calenda (Azione):

"Il parere del CNEL è la perfetta espressione del conservatorismo consociativo di questo paese. In essenza sostiene, dopo usuali paginate da azzeccagarbugli, che sui salari va bene così perché la contrattazione è un mondo fantastico. Ma se negli ultimi 30 anni i salari reali sono decresciuti del 2% mentre sono aumentati in Germania e Francia del 30%, vuol dire che così proprio non va bene. Certo tanti problemi vengono dalla dimensione d’impresa e dalla scarsa competitività del contesto, ma una forbice così ampia chiama in causa anche il sistema delle relazioni industriali e del modo in cui la contrattazione nazionale ha svolto la sua funzione. “Tutto bene madama la Marchesa” non si può sentire. Sul salario minimo ci penserà la magistratura, e non è affatto un bene per l’Italia. Spiace che il CNEL abbia perso l’occasione per costruire le premesse per un nuovo “patto per il lavoro”. Rimarrà quello che è sempre stato: un ente inutile con una bellissima sede. Peccato". 

E Giuseppe Conte (M5s) parla di delitto perfetto:

"Meloni ad agosto ha convocato le opposizioni a Palazzo Chigi e dalla riunione sono emerse due cose:

a) lei non sa cosa fare per gli stipendi troppo bassi;
b) il salario minimo legale a 9 euro l’ora non le piace. Il tutto condito da palesi falsità sulla bontà della misura. Insomma, non aveva le idee chiare e ha preferito rinviare tutte le valutazioni sul salario minimo al Cnel di Brunetta, lasciando il Parlamento in panchina.
Meloni ha spedito il pallone in tribuna e ora ci pensa il Cnel di Brunetta a bucarlo. È evidente che vogliono affossare il salario minimo e lasciare l’Italia nella lista dei 5 Paesi europei su 27 senza questa misura di civiltà.Vogliamo restare a guardare questi giochini da vecchia politica o vogliamo tenere aperta questa partita? Domenica scendiamo in campo con un “Firma Day” per sostenere la proposta per istituire un salario minimo in Italia.Ci saranno banchetti in tutta Italia per ricordare a gran voce a Meloni che non si voltano le spalle ai lavoratori sottopagati. Invito anche gli elettori del centrodestra che hanno a cuore il problema degli stipendi da fame a firmare per far cambiare idea alla Presidente del Consiglio.Noi continueremo a portare questa voce, forte, in Parlamento e nel Paese. Il Movimento 5 Stelle ha iniziato la sua battaglia per un salario minimo legale 10 anni fa: in questo periodo abbiamo convinto tutte le forze di opposizione – anche quelle più riluttanti - della bontà della proposta.Non ci arrenderemo solo perché Meloni o Brunetta dicono no a un provvedimento che migliorerebbe la vita di milioni di lavoratrici e lavoratori".
 Nel frattempo, come hanno ricordato anche Fratoianni e Calenda, ci penserà la magistratura...