L'intervento odierno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la visita all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro:
 

"... Della vita ci ha parlato la giornata di ieri. L’Organizzazione internazionale del lavoro dedica, ogni anno, il 28 aprile, alla Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Tema questo fondamentale di civiltà.Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione.È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, ne parlava poc’anzi la Ministra, lo ha annunziato la Presidente del Consiglio, riguarda le imprese, riguarda i lavoratori. Ringrazio Cgil, Cisl e Uil per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario.Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la Festa del Lavoro. Un lavoro che non può essere quello di consegnare alla morte, ma che sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona, come poc’anzi ricordava il Presidente di Unindustria. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo.Nessuno deve sentirsi scartato o escluso.La Repubblica è fondata sul lavoro. Poc’anzi lo ricordava il Ministro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale. Il progresso civile, l’effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all’efficacia delle istituzioni e all’attività degli attori economici e sociali. Il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. È stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare.Il futuro del lavoro è già cominciato. Non è un caso che l’Organizzazione internazionale del lavoro abbia posto, al centro del suo impegno nella Giornata del 28 aprile, il tema della intelligenza artificiale e della digitalizzazione, per porre in guardia dai rischi per le condizioni di lavoro, che si accompagnano alle grandi opportunità offerte....Per quanto ci riguarda si registrano oggi, in questo periodo, segnali incoraggianti sui livelli di occupazione. Permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Quel documento nota che l’Italia “si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008”, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta.Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia. Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione. Questi fenomeni impoveriscono il nostro “capitale umano”....La variabile territoriale incide direttamente sul lavoro. La carenza dei servizi nelle aree interne favorisce lo spopolamento e con esso il venir meno delle opportunità di utilizzo delle risorse e dei saperi di quelle aree. Occorre porre argine a queste dinamiche, per non rischiare di provocare vuoti e fratture nel corpo unitario, prezioso del Paese.A sopperire al calo demografico, non bastano le migrazioni dall’estero, tanto che - come poc’anzi ricordava la Ministra Calderone - permane la circostanza che un lavoratore su due tra quelli cercati dalle imprese, permane tra quelli a “difficile reperibilità”. Peraltro il trattamento dei migranti - con salari che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali - se non addirittura con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza. Il carattere della nostra società italiana è a misura della dignità della persona che lavora, anche per rispettare l’articolo 36 della nostra Costituzione.“Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano”: sono le parole di Papa Francesco nel giorno di Pasqua, nel suo ultimo messaggio al mondo. Il confronto delle parti sociali, il dialogo favorito dalle istituzioni, è stato nella nostra storia - con intese dal valore epocale - un volano di progresso civile, sociale, economico.Il dialogo tra imprese e sindacati ha molti ambiti in cui può svilupparsi. Vi faceva cenno poc’anzi il rappresentante sindacale. Conviene sempre investire nel dialogo, aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l’invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale. È questo un tema fondamentale dell’agenda pubblica.Tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio or sono non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano. E altre ancora sorgeranno presto nella società. Quel che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana. Nei cambiamenti, permanente il suo valore di libertà e di coesione. ..."