La Presidenza palestinese ha condannato  con forza l'atroce massacro compiuto  questa mattina dai carri armati e dall'artiglieria dell'occupazione israeliana contro centinaia di civili innocenti che aspettavano l'arrivo dei camion degli aiuti alla rotonda di Nabulsi. nei pressi di Al-Rashid Street a Gaza City, provocando  l’uccisione di 81 persone (il bilancio potrebbe non essere definitivo) e il ferimento di 250.

"La Presidenza ha affermato che questo massacro contro i civili che hanno rischiato la vita per ottenere solo una piccola quantità di cibo è parte integrante della guerra di genocidio israeliana contro il popolo palestinese.  ... La Presidenza ha condannato questo crimine come un ulteriore crimine che si aggiunge alla serie di crimini commessi dall’occupazione contro il popolo palestinese dall’inizio della recente aggressione contro il nostro popolo, che finora ha provocato la morte e il ferimento di migliaia di persone, la maggior parte delle quali sono bambini e donne.Ha inoltre denunciato il silenzio internazionale che ha incoraggiato l'occupazione a persistere nello "spargere sangue palestinese".La Presidenza ha sottolineato l'importanza di un pronto intervento  da parte del mondo intero per fermare questa aggressione, soprattutto da parte degli Stati Uniti, che sostengono incondizionatamente IsraeleSi afferma inoltre che questi crimini atroci mirano a sbarazzarsi del popolo palestinese e a cacciarlo dalle proprie terre".

Che cosa è accaduto questa mattina nel nord della Striscia?

Alle 4:30 del mattino, ora locale, centinaia di persone si erano radunate alla rotonda di Nabulsi sulla via costiera che collega il nord al sud della Striscia, in attesa della consegna del cibo.

Testimoni oculari, tra cui il corrispondente sul posto di Al Jazeera affermano che quelle persone sono state fatte oggetto di un attacco indiscriminato con ogni sorta di arma. Secondo fonti mediche, quei palestinesi sono stati fatti oggetto di un attacco diretto portato da artiglieria, droni e fucili.

Sui camion che dovevano poi distribuire gli aiuti alimentari nel nord sono stati  ammassati dozzine di corpi, morti e feriti, per portarli  alle strutture sanitarie più vicine. Altri sono stati trasportati su carri trainati da asini, altri sono rimasti a terra per ore.

Molti dei feriti sono stati portati all'ospedale al-Shifa e all'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza. Altri sono stati portati negli ospedali di al-Ahli e della Giordania. Nessuna di queste strutture dispone di forniture mediche o personale sufficienti per dare assistenza a così tante persone.

Questa è invece la ricostruzione da fonti stampa israeliane che si rifanno a quanto dichiarato dall'esercito dello Stato ebraico, che ha dichiarato di non essere a conoscenza di bombardamenti nella zona. Questa la ricostruzione dell'IDF di quanto avvenuto.

Mentre gli aiuti umanitari venivano consegnati nel nord della Striscia di Gaza, intorno ai camion è scoppiato un assembramento, durante il quale i palestinesi hanno iniziato un saccheggio.

Durante il saccheggio, decine di abitanti di Gaza sono rimasti feriti a causa di spinte e calpestamenti. In seguito all'accaduto, parte della folla ha iniziato a spostarsi verso le forze israeliane presenti nell'area, incaricate di coordinare l'ingresso dei camion degli aiuti nel nord, tanto da far ritenere ai soldati di poter essere in pericolo e di autorizzarli così ad aprire il fuoco.

Nella ricostruzione di comodo per giustificare l'ennesimo crimine di guerra, i militari israeliani non hanno neppure ritenuto necessario spiegare perché quei soldati non abbiano per prima cosa sparato in aria.

Quanto accaduto è l'ennesima, tragica, testimonianza del genocidio in atto nella Striscia, di cui l'occidente continua ad essere complice.



Aggiornamento.

A fine giornata, il bilancio dei morti della strage compiuta dall'esercito israeliano fa registrare 112 morti e circa 760 feriti. Di queste vittime, Israele non si ritiene responsabile, in base alle dichiarazioni dell'esercito.

Secondo uno dei corrispondente di Al Jazeera da Gaza, Tareq Abu Azzoum, l'attacco odierno nel nord della Striscia è l'ultimo di una lunga serie, in cui i palestinesi in cerca di aiuto sono stati presi di mira dalle forze israeliane:

"Questo fa parte di ciò che è accaduto nel corso degli ultimi giorni. Questi attacchi sono stati effettuati ripetutamente dall’esercito israeliano, ma quello di oggi è stato uno degli attacchi più sanguinosi", ha riferito da Rafah, nel sud di Gaza. "È anche importante sottolineare che non esiste alcuna attività di alcuna organizzazione umanitaria internazionale nella parte settentrionale di Gaza che possa essere svolta senza informare l'esercito israeliano per avere accesso a quest'area", ha poi aggiunto.



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