Almeno 24 palestinesi sono stati uccisi lunedì (una cinquantina i feriti) in un attacco aereo israeliano che ha colpito un caffè sul lungomare di Gaza, secondo quanto riportato da medici e testimoni oculari. Il locale, noto come Al-Baqa Cafeteria, era frequentato da attivisti, giornalisti e residenti. L'area è stata completamente distrutta.

Il portavoce della Protezione Civile di Gaza ha riferito che i soccorritori hanno recuperato venti corpi e decine di feriti dal caffè all'aperto, composto da "tende" tirate su sulla spiaggia. Le operazioni di ricerca continuano, con squadre di emergenza impegnate a scavare tra le macerie e un cratere profondo lasciato da un'esplosione.

Aziz Al-Afifi, cameraman di una produzione locale, ha raccontato alla BBC: "Stavo andando al caffè per usare internet, quando a pochi metri da me c'è stata una fortissima esplosione. Ho corso verso il luogo: i miei colleghi erano lì. Era un inferno: corpi, sangue, urla ovunque".

Video pubblicati online da attivisti mostrano il momento dell'attacco, presumibilmente lanciato da un aereo da guerra israeliano, e le immagini successive di corpi a terra e detriti.

Il caffè Al-Baqa era diventato un punto di ritrovo noto per chi lavorava da remoto, offrendo accesso a internet, sedute e spazi di lavoro sulla costa. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) non hanno rilasciato dichiarazioni sull'ennesimo crimine commesso.

L'attacco si inserisce in una nuova ondata di bombardamenti israeliani che ha interessato tutta la Striscia nella notte tra domenica e lunedì. Secondo fonti locali, centinaia di famiglie palestinesi sono state costrette a fuggire, con decine di feriti trasportati all'ospedale Al-Ahli di Gaza City. Altre cinque persone sono state uccise in un raid sull’area di Al Shati.

Secondo fonti sanitarie nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime dall'alba di oggi è salito a più di 80, di cui 57 nell'area settentrionale della Striscia. Dal 7 ottobre 2023, le IDF hanno ucciso 56.531 gazawi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e il ferimento di altri 133.642. Si tratta di un bilancio parziale, poiché diverse vittime rimangono sotto le macerie e per le strade, impossibilitate a essere raggiunte dalle ambulanze e dai soccorritori.

Le incursioni seguono uno dei più ampi ordini di evacuazione da parte dell’IDF dall’inizio del conflitto, con particolare pressione su zone densamente popolate come Shujaiya, Tuffah e Zeitoun. Testimoni riferiscono che una delle scuole a Zeitoun, usata come rifugio per sfollati, è stata colpita.

L'intensificarsi dei bombardamenti coincide con un periodo di forte pressione sul Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, incalzato per trovare un accordo di cessate il fuoco. L’ultima tregua, avviata a gennaio, è crollata a marzo con una ripresa delle offensive israeliane. Da allora, Israele ha imposto un blocco totale degli aiuti umanitari a Gaza, allentato solo parzialmente dopo undici settimane.

La distribuzione del cibo tramite la Gaza Humanitarian Foundation (GHF), società privata creata da Stati Uniti e Israele, è però una trappola mortale per i disperati che cercano di accaparrarsi qualcosa di commestibile, che quotidianamente sono vittime del fuoco dell'esercito israeliano che consapevolmente spara sulla folla.

Nonostante il genocidio in atto, la comunità internazionale, colpevolmente complice, assiste inerte rilasciando affermazioni di circostanza tanto ipocrite quanto inutili. Se ri esponsabili di questo genocidio fossero stati i musulmani e vittime gli ebrei, già da tempo sarebbero stati mobilitati eserciti da tutto il mondo per porvi fine. Invece...