Una forzatura paragonare una visita pastorale a Milano, seppure fatta da un Papa, ad una riunione di capi di Stato, seppure dedicata alla celebrazione di un progetto - quello dell'unione dell'Europa - non certo di poco conto.
Però non poteva non suscitare stupore l'interesse che questi due eventi hanno avuto nell'opinione pubblica. Il Papa ha mobilitato 1 milione di persone. I 27 capi di Stato e di Governo solo poche migliaia.
E in fondo, una logica c'è. Il Papa conforta e dà speranza alla gente, i rappresentanti degli Stati europei e dell'Unione europea, nonostante siano stati eletti dalla gente di cui dovrebbero tutelare gli interessi, lavorano invece per le banche, per i mercati, per la finanza, per le multinazionali... rendendo pessima la qualità della vita di milioni di persone, invece di migliorarla.
Inoltre, quegli stessi politici predicano parsimonia e rigore, mentre loro gettano al vento centinaia di milioni di euro... ad esempio, solo per riunirsi una volta in Francia ed una volta in Belgio... che ironia!
Se ieri sono stati ignorati è perché il LORO progetto di Europa è sbagliato e nulla ha a che fare, nonostante i loro discorsi ipocriti, con la storia e con lo spirito con cui l'unione dell'Europa è stata pensata.
Quest'Europa non è quella di Spinelli. Lo ha ricordato ieri Virginia Raggi nel suo discorso di benvenuto in Campidoglio, ma lo ha detto chiaramente anche lo stesso Papa Francesco nel suo saluto di venerdì, in Vaticano, incitando i 27 a rifarsi ad uno spirito di solidarietà.
Figuriamoci se ciò avverrà. Banche, mercati, finanza, multinazionali... non operano in funzione della solidarietà ed i politici non prestano certo ascolto alle parole di un Papa oltre che agli interessi della gente.
Quindi, è giusto e sacrosanto che vengano ignorati: è una lezione che hanno ricevuto. Ma quello che è ancora più triste, se non preoccupante, è che questa lezione non solo verrà ignorata, ma non è neppure stata percepita!