Zelensky, nell'ultimo suo discorso, ha detto che gli ucraini non sono ingenui, che vedono dei rischi nei colloqui di pace e di non aver motivo di fidarsi delle parole dei rappresentanti di un Paese che fa guerra all'Ucraina.
E al ritiro dei militari russi dalle posizioni a nord Kiev, annunciato martedì dai delegati inviati da Mosca a Istanbul per riprendere faccia faccia i colloqui per un cessate il fuoco, sono in pochi a crederci.
Per il Pentagono, i movimenti delle truppe russe nei dintorni di Kiev sono tutt'al più da considerarsi un riposizionamento, non un vero ritiro. Lo sostiene il portavoce John Kirby, precisando che il piccolo numero di forze russe che si ritirano da Kiev non si avvicina minimamente al numero di forze impiegato e che gli attacchi aerei russi continuano.
Nella migliore delle ipotesi, secondo il ministero della Difesa britannico, la Russia cercherà di riorientare la potenza di combattimento sulla sua offensiva nelle regioni di Luhansk e Donetsk.
Anche se tutti sostengono un significativo progresso nei colloqui in Turchia i combattimenti sono proseguiti. Mentre i negoziatori si sono riuniti in Turchia, un attacco russo contro un ufficio governativo a Mykolaiv ha ucciso almeno 12 persone mentre sarebbero una trentina i feriti.
Nella notte numerose esplosioni sono state registrate negli oblast di Kiev, Zhytomyr, Kharkiv, Dnipro e Poltava.
E che alla Russia non stia cuore la sorte delle persone che a inizio dell'invasione diceva di voler salvare lo conferma il governatore dell'Oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, che ha dichiarato che i corridoi umanitari prestabiliti da Enerhodar e Berdyansk fino a Zaporizhzhia sono stati bloccati dalla Russia.
Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo aver parlato ieri sera con il presidente russo Putin della possibilità di creare un corridoio umanitario per Mariupol, non ha ricevuto una risposta positiva in tal senso, e ha gettato la spugna dopo che Putin gli ha detto che ci doveva riflettere!
D'altra parte, le conseguenze umanitarie di questa guerra non interessano Mosca, che sta creando una crisi alimentare, impedendo a 94 navi che trasportano grano di uscire dai porti ucraini. Lo ha detto il vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman ad una riunione delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare globale, sottolineando il paradosso di Mosca che incolpa le sanzioni occidentali dell'aumento globale dei prezzi alimentari.
Sono 3,9 milioni le persone fuggite dall'Ucraina. Di queste, più di 2,3 milioni si sono rifugiate in Polonia secondo l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.