Il commissario agli Esteri dell'Ue, Josep Borrell Fontelles, in vista dell'odierno Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, aveva dichiarato che lunedì i Paesi membri avrebbero ampiamente discusso la situazione a Gaza con la presenza dei Ministri degli Esteri di Egitto, Giordania, Regno dell'Arabia Saudita e Qatar e del Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, per uscire dall'attuale impasse e raggiungere una soluzione politica.

È tempo che l'UE si assuma le sue responsabilità di fronte a una situazione catastrofica di portata senza precedenti. Dobbiamo agire. La nostra credibilità morale e politica è in gioco... queste in sostanza le parole di Borrell.

Come è andata? Il commissario UE lo ha riassunto così nella conferenza stampa di questo pomeriggio (nel video seguente a partire dalle 17:02 circa)...

In pratica, ancora una volta, è stato deciso di non fare nulla. L'UE concorda con i rappresentanti dei Paesi arabi di fare una conferenza internazionale per decidere come applicare la Soluzione a due Stati e ha invitato Israele a rispettare le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, a partire dalla riapertura dei valichi di accesso alla Striscia, iniziando da quello di Rafah.

E di misure coercitive nei confronti dello Stato ebraico per costringerlo a mettere in atto - nel caso si rifiuti come ha fatto finora - le ordinanze della CIG? Niente... di queste il Consiglio dei ministri degli Esteri non ha fatto cenno.

Curiosamente, però, lo stesso Consiglio, oggi, ha istituito un "nuovo quadro per misure restrittive contro i responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, di repressione della società civile e dell'opposizione democratica e di indebolimento della democrazia e dello Stato di diritto in Russia":

"La decisione di istituire questo nuovo regime di sanzioni fa parte della risposta dell'UE alla repressione sistematica e accelerata in Russia. Il nuovo regime è stato proposto dall'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, dopo la prematura morte del politico dell'opposizione Alexei Navalny in una prigione siberiana a febbraio.Inoltre, il nuovo regime di sanzioni introduce restrizioni commerciali sull'esportazione di apparecchiature, che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna, nonché su apparecchiature, tecnologia o software destinati principalmente all’uso nella sicurezza delle informazioni e nel monitoraggio o intercettazione delle telecomunicazioni".

Pertanto, l'UE continua a comminare sanzioni alla Russia, mentre per quanto riguarda Israele i 27 Paesi membri dell'Unione si limitano a rivolgergli inviti... nonostante si dicano poi orripilati dalle stragi che l'esercito dello Stato ebraico continua a compiere, come quella odierna in cui sono stati "assassinati" in un attacco missilistico almeno 40 civili, rifugiati in una tendopoli di fortuna presente in un'area indicata come sicura dall'IDF.

Se tutto questo può avere una logica, allora qualcuno lo spieghi.