Questo lunedì Papa Francesco ha celebrato in San Pietro la Messa per il sesto anniversario della sua visita a Lampedusa.

Nell'omelia, il Papa ha sottolineato una verità molto semplice, per molti probabilmente sconvolgente, dicendo che prima di tutto i migranti sono persone.

«In questo sesto anniversario della visita a Lampedusa, il mio pensiero va agli "ultimi" che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono.

Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare. ...

Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! Non si tratta solo di migranti, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata. ...

I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. ...

Si tratta, fratelli e sorelle, di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore stesso ci ha chiamato a collaborare. ...»

Una verità, quella ricordata da Francesco, che smaschera di nuovo la stupidità della propaganda sovranista che usa i migranti, delle persone, come merce per il proprio tornaconto politico. Una propaganda che dice di voler combattere il commercio di esseri umani, ma che invece usa gli esseri umani, seppure in maniera diversa, proprio come fanno i trafficanti.