"La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l'Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime".

Così Giorgia Meloni, il 2 agosto, aveva commentato quest'anno il ricordo delle vittime della strage di Bologna. Nelle ore successive, il presidente della Commissione Cultura della Camera, il (post) camerata di FdI Federico Mollicone ha spiegato la sottolineatura "le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste".

Come? In una intervista a La Stampa, in cui ha dichiarato che le sentenze della magistratura che hanno stabilito la matrice fascista della bomba alla stazione di Bologna, sarebbero un teorema, orientato a colpire la destra. Non soddisfatto, Mollicone ha pure anticipato al riguardo una interrogazione parlamentare al ministro Nordio.

"Un insulto alle vittime delle stragi, un insulto alla magistratura italiana, un insulto alla verità e alla storia del nostro Paese", commenta Nicola Fratoianni di AVS."Questi eversori - secondo Luigi De Magistris - giunti ai vertici delle istituzioni rappresentano un pericolo incombente per la Costituzione, la democrazia e la Repubblica. Difendiamo la Costituzione, fuori i fascisti dallo Stato!"

Ma, da un certo punto di vista, Mollicone va ringraziato, in base a quanto fanno notare anche alcuni senatori del PD:

Alfredo Bazoli: "L'intervista di Mollicone conferma che ha ragione Bolognesi: una parte della destra oggi al governo è ancora quella di 30 anni fa, negazionista, ambigua, pericolosamente revisionista sulle responsabilità storiche e politiche del neofascismo italiano. Invece di avventurarsi in fantasiose e risibili ipotesi sulla strage di Bologna, chiederei a Mollicone di spiegare perché tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano?"Sandra Zampa: "A questo punto, alla luce delle vergognose affermazioni di Federico Mollicone, presidente della commissione cultura e deputato di Fratelli d'Italia, ma anche di altri "fratelli" come i consiglieri comunali Daniele Massa (Ceccano) e Cesare Mevoli (Brindisi), è arrivato il momento per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di prendere atto di una verità che non può essere nascosta: nel suo partito le cose stanno come l'Associazione dei famigliari delle vittime della strage del 2 agosto ha denunciato con dolore e indignazione. E penso che sia per lei arrivato il momento di dire con chiarezza se condivide la sostanziale verità storica accertata da 15 sentenze giudiziarie".Filippo Sensi: "L’intervista di Mollicone sulla strage della Bologna lascia senza parole. Come senza parole lascia che questa assurdità sia diventata la versione dei fatti del partito di maggioranza relativa, del governo e della premier. Una doppiezza offensiva".

E c'è qualcuno che ancora crede che il partito di Meloni possa essere etichettato come conservatore e non (post) fascista?