Anche martedì 29 aprile 2025,  i fascisti di oggi hanno celebrato così come hanno sempre fatto gli scorsi anni, l'uccisione di Sergio Ramelli, che la premier Meloni ha definito "simbolo per generazioni di militanti di destra di tutta Italia".

"Oggi dopo 50 anni, quella memoria che per troppo tempo è stata soltanto di una parte inizia ad essere più condivisa, nel tentativo di ricucire una ferita profonda nella coscienza nazionale che deve accomunare in un sforzo di verità e pacificazione tutte le vittime innocenti dell’odio e della violenza politica", aveva spiegato la premier.

In pratica, secondo Meloni, gli italiani dovrebbero condividere lo scempio delle immagini mostrate nel filmato, che la premier - come suo solito - si è ben guardata dal condannare.

Ma la pacificazione di Meloni, come ha ricordato a Dimartedì anche Pierluigi Bersani è una pacificazione ipocrita, visto che non dice una sola parola sulle vittime del fascismo:

"Questi sono quelli che predicano la pacificazione, che vanno a scomodare gli anni '70. Con tutto il rispetto per Ramelli, vorrei ricordare che ricorrono i 50 anni dalla morte di Alceste Campanile, un ragazzo di sinistra di 22 anni che fu ucciso da uno degli autori della strage di Bologna.Cara Meloni, io il 25 aprile ho partecipato alla cerimonia a Sant'Anna di Stazzema. Eravamo in tanti, tutti sobri. E lì ricordavamo un fatto: 560 anziani e donne, 130 bambini, massacrati e sterminati dalle SS e dai fascisti del posto che le hanno guidate lì. Ma è mai possibile, signora Meloni, che a quell'evento non ci fosse nessuno del Governo, nessuno della destra, nessuno di voi?Il 25 aprile è la Costituzione. E se la Costituzione, a differenza della Germania e del Giappone, ce la siam fatta noi, è perché ci sono stati quei morti, è perché c'è stata la Resistenza. La Costituzione è, un articolo dopo l'altro, interamente contro il modello corporativo, gerarchico e autoritario del fascismo, non solo la parte che vieta la ricostituzione del partito. Volete starci dentro la Costituzione? Ma diamine, almeno questa responsabilità. Voglio ricordare una cosa: la discussione in RAI tra Vittorio Foa, parlamentare del PSI e del PCI, e Romualdi (tra i fondatori del MSI), con quest'ultimo diceva che bisognava onorare tutti i morti. Foa gli risponde per l'amor di Dio, noi piangiamo tutti i morti, ma non vorrei sfuggisse una differenza: se aveste vinto voi, io sarei in galera, ma siccome abbiamo vinto noi, lei fa il deputato. Questa è la differenza".

Una differenza che la (post) fascista Meloni e i (post) fascisti che la applaudono e la votano ancora non sono riusciti a comprendere.