Con l'intervento di ieri al Parlamento catalano, Puigdemont ha deluso molti degli indipendentisti che volevano sentire dalle sue parole la proclamazione dell'indipendenza della Catalogna, in conseguenza del risultato del referendum del 1 ottobre.
Ma che cosa sia avvenuto ieri e che cosa accadrà nei prossimi giorni, dialogo o non dialogo, non è chiaro ai catalani e non è neppur tanto chiaro al governo di Madrid.
Nel pomeriggio di mercoledì, su quanto è accaduto a Barcellona il giorno precedente, è intervenuto al Parlamento spagnolo Mariano Rajoy. Nel suo intervento, il premier spagnolo ha riassunto i punti che già nei giorni passati lo avevano contrapposto a Puigdemont e agli indipendentisti catalani.
Quel che è accaduto - ha detto Rajoy - non è legale e non è democratico. Il referendum del 1 ottobre è completamente fallito e nessun risultato che è stato ottenuto può legittimare qualsiasi decisione politica e, ancor meno, l'indipendenza della Catalogna, qualificandolo come un attacco ingiusto e molto pericoloso alla Costituzione, all'unità della Spagna, alla legge e alla convivenza civile.
Il referendum che è stato celebrato non ha alcuna garanzia democratica, perché mancavano i principi di trasparenza ed imparzialità, oltre al controllo dell'accuratezza del risultato.
Rajoy ha elogiato l'opera della Guardia Civile e della Polizia Nazionale, sottolineato da un applauso da parte dei deputati del Partito Popolare presenti in Aula.
Una democrazia rappresentativa è inseparabile dal rispetto per la stessa struttura che la rende possibile. È una menzogna il mantra che il voto sia stato democratico, perché una votazione al di fuori delle norme democratiche non lo è.
E quando la legge democratica viene meno, la società ne risente aprendo la strada all'irragionevolezza ed al caos, frantumando la coesistenza ed il benessere.
La Catalogna non ha mai goduto di più libertà, autonomia e riconoscimento. L'indipendenza sta per porre fine al momento migliore della storia della Catalogna. L'indipendenza non sarà riconosciuta dall'Europa e ora tutti sanno che avrà gravi conseguenze.
L'unità democratica è importante per il Paese e - ha detto Rajoy - si impegnerà a mantenerla e ampliarla. Non è possibile accettare, sotto il pretesto del dialogo, l'imposizione di punti di vista che non possono essere accettati, come non è possibile negoziare sulla sovranità di tutta la Spagna e l'indivisibilità della nazione spagnola.
L'unico dialogo che Mariano Rajoy offre a Carles Puigdemont è quello di discutere la possibilità di migliorare i rapporti tra Generalitat catalana e governo spagnolo, all'interno del perimetro degli attuali regolamenti. Se ciò non avverrà, applicherà l'articolo 155 della Costituzione e sospenderà l'autonomia della Catalogna, certo di avere il sostegno di gran parte dei deputati spagnoli.
Decisione, inoltre, che potrebbe anche scattare senza alcun inizio di dialogo - se mai avverrà - nel caso Madrid riceva risposta da Puigdemont se ieri, in quanto da lui dichiarato, fosse già implicita o meno la dichiarazione d'indipendenza della Catalogna. Neanche a Madrid lo hanno capito!