Mentre il governatore dell'oblast di Lugansk, Sergiy Gaidai, ha dichiarato che circa l'80% degli edifici residenziali nella città di Severdonetsk, di recente occupata dai russi, è stato distrutto o danneggiato e che le truppe di Mosca continuano a saccheggiare le case dei locali, il prossimo obiettivo tattico della Russia - secondo l'intelligence britannica - è Siversk, una località poco distante che si trova nell'oblast di Donetsk.

Il raggruppamento delle forze russe vedrebbe quella cittadina come punto di partenza per l'inizio della conquista della parte restante dell'oblast di Donetsk, ancora in mano agli ucraini.

Intanto i russi continuano a bombardare obiettivi civili distruggendo, oltre alle abitazioni, anche i campi di grano come  è avvenuto a Zaporizhzhia, nella regione di Dnipropetrovsk, secondo quanto riportato da Mykola Lukashuk, capo del Consiglio dell'Oblast di Dnipropetrovsk, dove sono bruciati circa 20 ettari di grano. 

Putin alcuni giorni fa aveva ironizzato sulla consegna di HIMARS a Kiev, dicendo che gli ucraini possedevano già quel tipo di armi, come dotazione di quanto rimasto loro dopo la dissoluzione dell'URSS. Nelle scorse ore, Putin, senza citare le armi occidentali, ha dichiarato che quanto messo in campo finora dalla Russia nella cosiddetta "operazione speciale" è poca cosa rispetto alle capacità militari di Mosca, minacciando così l'utlizzo di nuove armi, senza specificare quali.

Forse, il presidente russo è stato informato che l'invio, seppur di poche unità, degli HIMARS, sta iniziando ad aumentare le difficoltà della già disastrata logistica che supporta l'esercito russo. Sia nella regione di Donetsk che nella fascia meridionale conquistata da Mosca, si susseguono ormai incessanti i bombardamenti mirati che hanno come obiettivo mezzi militari e, soprattutto, depositi di armi. Senza munizioni, qualsiasi arma, qualunque siano le sue dimensioni, è solo un oggetto inutile.

Nell'ultimo bollettino ucraino sulle perdite finora subite dalla Russia a partire dal 24 febbraio, questi sono i numero aggiornati ad oggi: 36.900 soldati, 1.637 carri armati, 3.811 veicoli corazzati da combattimento, 828 sistemi di artiglieria, 247 sistemi di lancio multiplo di razzi, 107 sistemi di difesa aerea, 187 elicotteri, 217 aeroplani, 669 droni e 15 imbarcazioni. 

Potrebbe diventare - ammesso che non lo sia già - un caso imbarazzante quello di una turbina che il Canada dovrebbe consegnare a Gazprom. L'Ucraina ha invitato il Canada a non effettuare la consegna, perché ciò violerebbe le sanzioni imposte dall'occidente nei confronti della  Russia, visto che la turbina sarebbe necessaria per il funzionamento di un gasdotto... il Nord Stream. La Germania, da parte sua, si sarebbe già mossa nei confronti di Bruxelles perché la Commissione dia il proprio parere favorevole alla consegna, necessaria per il rispristino della totale funzionalità di quel gasdotto. Un problema che sicuramente farà discutere nei prossimi giorni.