Trattative in stallo tra Sudan e Stati Uniti: a riferirlo alla stampa è Cyril Sartori, Senior director per Africa e Consiglio di Sicurezza USA.

Il motivo che ha spinto gli statunitensi a minacciare il buon esito dei colloqui distensivi con Omar Hassan al Bashir sul tema dell'uscita del Paese africano dalla lista nera degli Stati canaglia sarebbe la condotta delle forze governative durante le proteste nella capitale dal 19 dicembre scorso e tutt'ora in atto . 

Osservatori e ONG accusano il Governo sudanese di usare forze paramilitari, eccessiva violenza, torture e detenzione arbitraria per contenere le manifestazioni scoppiate a seguito dei rincari di beni di prima necessita come il pane, il cui prezzo è triplicato. 

Sarebbero 31 i morti registrati, centinaia gli arresti e i giovani interrogati dal NISS. Anche sui social, nonostante la censura, trapelano foto e racconti di ragazzi rasati durante i fermi e giornalisti intimiditi, come la giornalista Antonella Napoli, presidente della Onlus Italians for Darfur, inviata in Sudan e fatta oggetto di minacce da parte di presunti Fratelli Musulmani sudanesi

In tutto il Sudan sarebbero ormai 63 i provvedimenti intrapresi per sanzionare  le testate locali dall'inizio delle proteste.

(di Mauro Annarumma per Italians for Darfur Onlus)