Un'inchiesta del Washington Post ha rivelato come le aziende guidate da Elon Musk – in particolare Tesla e SpaceX – abbiano beneficiato di quasi 38 miliardi di dollari di aiuti statali nel corso della loro attività. Questa somma, che comprende contratti, prestiti agevolati, sussidi e crediti d'imposta, non è soltanto un dato economico, ma racconta una storia più ampia del rapporto simbiotico tra le grandi imprese innovative e lo Stato americano.
Tra gli strumenti di sostegno erogati, i crediti regolatori (nel caso per combattere l'inquinamento) hanno rappresentato uno dei meccanismi più significativi. Nel caso di Tesla, ad esempio, l'azienda ha incassato ben 11,4 miliardi di dollari in crediti progettati per incentivare la produzione di veicoli elettrici.
Questi crediti non sono stati solo un aiuto temporaneo, ma hanno avuto un impatto strategico, contribuendo in maniera determinante alla redditività dell'azienda. Infatti, secondo quanto emerge dall'inchiesta, senza il sostegno di tali crediti, Tesla avrebbe registrato una perdita di circa 700 milioni di dollari nell'anno 2020 – una situazione che avrebbe potuto prolungare anni di difficoltà finanziarie e persino mettere a rischio la sopravvivenza dell'impresa. La capacità di Musk di navigare in questi meccanismi di sostegno governativo ha, di fatto, giocato un ruolo fondamentale nel trasformare una start-up in una delle aziende più innovative e competitive del settore automobilistico e spaziale.
I finanziamenti statali diretti alle aziende di Elon Musk hanno registrato un notevole aumento, sollevando interrogativi su possibili conflitti di interesse. Negli ultimi cinque anni, infatti, le sue aziende hanno incassato la maggior parte dei fondi statali, pari a circa il 66% del totale.
Solo nell'ultimo anno, il flusso di denaro ha raggiunto almeno 6,3 miliardi di dollari, destinati, ad esempio, alla realizzazione di una nuova fabbrica Tesla e a contratti con la NASA per il programma di ritorno sulla Luna. Tuttavia, l'importo effettivo potrebbe essere significativamente più alto: alcuni accordi con il governo sono presumibilmente confidenziali. Una recente indagine ha infatti rilevato evidenze di oltre una decina di contratti, prestiti e sussidi, i cui dettagli non sono stati resi pubblici.
Per il futuro, si prospetta un incremento ancora più marcato dei finanziamenti. Sono stati individuati 52 contratti stipulati con 7 diverse agenzie governative, che potrebbero convogliare quasi 112 miliardi di dollari nelle casse delle imprese di Musk.
A tutto ciò si deve aggiungere un evidente conflitto di interessi, derivante dal profondo legame di Musk con l'amministrazione di Donald Trump, di cui ha sostenuto generosamente la campagna elettorale con ingenti contributi finanziari e di cui è diventato "consulente tecnico", per tagliare... la spesa pubblica! In pratica Musk licenzia i dipendenti pubblici a livello federale e cancella gli aiuti pubblici per aiutare le persone in difficoltà, negli Stati Uniti e all'estero, in modo da accaparrare ancor più risorse per le sue aziende.
E nonostante tutto ciò, c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di chiamare questo schifo un esempio di democrazia liberale.