Durante la sua visita negli Stati Uniti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato una delegazione bipartisan del Senato.
I repubblicani erano rappresentati dal presidente pro tempore del Senato Chuck Grassley, il presidente dell'Armed Services Committee e co-presidente del Senate Ukraine Caucus Roger Wicker e il presidente del Senate Budget Committee Lindsey Graham.
I senatori democratici includevano la presidente del Democratic Steering and Outreach Committee Amy Klobuchar, il co-presidente del Senate Committee on Environment Sheldon Whitehouse, il co-presidente del Senate Committee on Veterans' Affairs Richard Blumenthal, il co-presidente del Senate Committee on Indian Affairs Brian Schatz, il co-presidente del Senate Ethics Committee Chris Coons, nonché Chris Van Hollen, Peter Welch e Mark Kelly.
Il presidente Zelensky, oltre ad esprimere gratitudine per il sostegno incrollabile e bipartisan del Congresso degli Stati Uniti durante i tre anni di aggressione su vasta scala della Russia, aveva affermato che l'Ucraina è orgogliosa di avere partner strategici e amici come gli Stati Uniti, aggiungendo che durante l'incontro con il presidente Trump avrebbe discusso delle relazioni economiche bilaterali e della cooperazione militare, in particolare nel campo della tecnologia e dei droni.
"È fondamentale discutere di come possiamo fermare Putin, di come possiamo porre fine a questa guerra, di come possiamo avvicinare la pace all'Ucraina e di quali garanzie di sicurezza specifiche disponiamo. Per noi è molto importante che le persone si sentano sicure che Putin non attaccherà mai più", aveva osservato il Capo dello Stato ucraino.
Volodymyr Zelenskyy aveva poi elencato gli sforzi congiunti dell'Ucraina e dei suoi partner per raggiungere una pace giusta e duratura, spiegando la visione dell'Ucraina su come la guerra dovrebbe finire e sottolineando l'importanza delle garanzie di sicurezza a supporto di una pace giusta, aggiungendo che il primo passo verso un cessate il fuoco avrebbe dovuto essere il rilascio dei prigionieri ucraini, poiché questa sarebbe l'unica vera indicazione che la Russia è disposta a negoziare piuttosto che riarmarsi e prepararsi per un altro attacco nei prossimi mesi o anni.
Infine, il colloquio si era focalizzato sugli aiuti militari e le iniziative legislative pertinenti, perché l'Ucraina deve essere forte sul campo di battaglia per costringere la Russia alla pace.
Sappiamo come è andata a finire.
Dopo l'agguato subito alla Casa Bianca da Trump e dagli altri banditi ai suoi ordini, anche i suoi servi al Senato - tra l'altro servi di chiunque, visto che sono pure al soldo dei diktat dello Stato ebraico - hanno voltato le spalle all'Ucraina, come dimostra il patetico voltafaccia del senatore repubblicano Lindsey Graham, tra l'altro uno dei più accesi sostenitori di Kiev: "Quello che ho visto nello Studio Ovale è stato irrispettoso e non so se potremo mai più fare affari con Zelensky".
Il senatore Bill Hagerty via social ha postato un commento simile:
"Gli Stati Uniti d'America non saranno più dati per scontati. Il contrasto tra gli ultimi quattro anni e ora non potrebbe essere più chiaro. Grazie, signor Presidente."
Stessa posizione quella del repubblicano Ralph Norman:"QUESTA è una leadership forte che ci assicura di mettere il popolo americano AL PRIMO POSTO. Grazie Donald Trump e JD Vance per aver difeso la nostra nazione".
Per onor di cronaca, non tutti i repubblicani al Congresso si sono bevuti il cervello. Il deputato Don Bacon ha commentato così l'agguato a Zelensky organizzato da Trump:
"Una brutta giornata per la politica estera americana. L'Ucraina vuole indipendenza, libero mercato e stato di diritto. Vuole far parte dell'Occidente. La Russia odia noi e i nostri valori occidentali. Dovremmo essere chiari sul fatto che siamo a favore della libertà".
Ma oltre ai banditi ideologicamente orientati all'istaurare il nazifascismo in America e in ogni parte del mondo, nel Congresso degli Stati Uniti vi è ancora una rappresentanza di persone "normali".
Hakeem Jeffries, capogruppo dei dem alla Camera dei Rappresentanti:
"Il presidente Trump e la sua amministrazione continuano a mettere in imbarazzo l'America sulla scena mondiale. L'incontro odierno alla Casa Bianca con il presidente dell'Ucraina è stato spaventoso e servirà solo a incoraggiare ulteriormente Vladimir Putin, un dittatore brutale. Gli Stati Uniti non devono premiare l'aggressione russa e continuare a compiacere Putin. Per tre anni, il presidente Zelensky e il popolo ucraino si sono schierati dalla parte della democrazia, della libertà e della verità. Il loro successo è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Dovremmo stare con l'Ucraina finché non otterremo la vittoria".
Queste le parole del deputato dem Gregory Meeks, Commissione Affari esteri:
"Il mondo ha appena visto il presunto leader del mondo libero fare i capricci nello Studio Ovale, scagliandosi contro un Presidente in tempo di guerra che lottava per la sopravvivenza della sua nazione. Lo sfogo di Trump e Vance non ha fatto nulla per promuovere gli interessi dell'America o per avvicinare l'Ucraina a una pace giusta e sostenibile".
Infine, questo il commento del senatore dem Jack Reed, membro della Commissione Forze Armate:"
"Lo spettacolo di oggi nello Studio Ovale è stato un'imboscata politica e un vergognoso fallimento della leadership americana. Il presidente Zelensky e il popolo ucraino stanno lottando per la loro stessa vita ed esistenza. A differenza di Donald Trump o JD Vance, ho viaggiato in Ucraina e ho visto in prima persona la morte e la distruzione causate da Vladimir Putin contro persone innocenti. Prendere in giro l'Ucraina e i nostri alleati è una farsa che avvantaggia solo Putin.Inoltre, la crudele e insensibile dimostrazione di oggi danneggia gravemente la reputazione degli Stati Uniti nel mondo. Trump e Vance stanno comunicando al mondo che non ci si può fidare degli Stati Uniti. Avversari e alleati ne prenderanno nota".Diversi leader, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro polacco Donald Tusk e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, hanno espresso il loro sostegno all'Ucraina.
Dal canto suo Trump, parlando ai giornalisti prima della sua partenza per la Florida, Trump ha ribadito di voler cercare la pace nella guerra tra Russia e Ucraina. Una pace concordata con la sola Russia alle spalle di Ucraina e Europa, che prevede di dare a Putin tutto ciò che vuole. Questa è ciò che i sovran-fascisti alla Salvini pretendono di chiamar pace, evidentemente non essendo intellettualmente in grado di capire la differenza del termine con "resa", tra l'altro incondizionata e, tra l'altro, con una nazione come la Russia ormai quasi in braghe di tela, sorretta dalle elemosine di Pechino.
"Voglio la pace immediata - ha detto Trump poco prima di partire per la Florida -. Il presidente Putin vorrà fare e vuole fare... vuole porvi fine, e avete visto cosa ho visto io oggi. Questo [Zelensky] è un uomo che vuole farci firmare e continuare a combattere e noi non lo faremo. Se non facciamo nulla, dovrà fare la pace. Ma non accettando la pace avrà a che fare con una mano di carte molto debole. Se firmiamo, avrà a che fare con carte migliori, e poi non vuole fare la pace.Non continueremo a combattere; o faremo la guerra o lasceremo che loro [l'Ucraina - ndr] vadano e vedremo cosa succede".